Nell’impossibilità di svolgere la tradizionale Cerimonia di Premiazione per le vigenti norme di sicurezza anti Covid abbiamo predisposto per questa XXXIV edizione un finale diverso, parte in presenza parte a distanza, che si articolerà in più fasi in modo da far conoscere nel modo migliore al pubblico e alle case editrici i finalisti 2021 e i loro testi.
I nomi dei finalisti saranno annunciati a mezzo stampa, sul sito e sulla pagina Facebook del Premio giovedì 3 giugno. Subito dopo, da lunedì 7 a venerdì 11 giugno, pubblicheremo sempre sul sito e sulla pagina Facebook del Premio dei video dedicati a ciascun finalista, con una breve presentazione a cura del Premio, la lettura di un estratto del testo e la voce dell’autore.
Infine, martedì 15 giugno a partire dalle ore 17 si terrà in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Premio la Cerimonia di Premiazione trasmessa dal Teatro Cap 10100. Interverranno i finalisti, i giurati ‒ Mario Baudino, Isabella Camera d’Afflitto, Valeria Della Valle, Giorgio Falco, Alessio Torino ‒ e il Direttivo del Premio. Oltre alla proclamazione del vincitore e delle menzioni speciali della Giuria, sarà conferita una menzione speciale del Direttivo.
Il tema del fantastico per il call di racconti brevi 2021 si è rivelato una scelta felice, come abbiamo già scritto il 22 aprile, sia per l’ampia partecipazione sia per l’interesse degli incipit ricevuti e la qualità poi dei racconti completi. Il momento della Premiazione del 29 aprile ha confermato questa impressione ricco com’è stato di suggestioni da parte dei giurati ‒ Silvia Casolari,Loredana Lipperini, Andrea Pagliardi, Franco Pezzini ‒ sulla base dei dieci racconti finalisti che sono stati tutti presentati, com’è tradizione del Premio Calvino. Ci sono stati naturalmente due racconti vincitori, Il volo notturno delle lingue mozzate di Beatrice Salvioni per la Giuria e Amaràvia di Monica Acito per il pubblico, ma tutti i finalisti possedevano qualità per essere apprezzati, avendo già superato una severa selezione. Di particolare rilievo per capire come sono stati valutati prima gli incipit, poi i racconti completi sono state le indicazioni fornite da Franca Cavagnoli a nome del Direttivo; indicazioni che potranno rivelarsi utili anche per altri futuri call visto che l’iniziativa pare risultare molto gradita agli amanti della scrittura: in estrema sintesi, oltre alla pertinenza col tema proposto, alla freschezza stilistica e alla pregnanza del contenuto, di fondamentale importanza sono poi, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit.
Aspetto generale da sottolineare nei 36 racconti semifinalisti è la loro notevole libertà creativa, l’aver cercato di evitare i più scontati manierismi e stilemi di genere, pur giustamente avendo spesso ben presenti i riferimenti letterari, filmici, fumettistici, di serie tv ‒ il punto è stato la capacità di rielaborarli e reinserirli in un proprio personale immaginario fantastico. I racconti sono andati nelle direzioni più diverse, spesso sorprendenti, senza lasciarsi troppo accalappiare da un’immediata rispondenza con la situazione pandemica che stiamo vivendo. Certo le angosce dei nostri tempi compaiono, e non potrebbero non comparire, ma, fortunatamente, in maniera sfumata e obliqua. Abbiamo letto racconti sullo sconfinamento nel sovrannaturale, variazioni sul tema del doppio, sul perturbante che affiora nella quotidianità, racconti dove si resiste col paradosso all’incombere della fine, dove si gioca col surreale anche in maniera divertente o nei quali il paesaggio e la natura si fondono con la violenza umana. Riferendoci in particolare ai due testi vincitori ‒ ma non solo ‒, originali e diversi sviluppi ha avuto l’inesausto bacino del femminile, toccato, in una potente atmosfera horror e con efficace simbologia alludente al silenzio pubblico tradizionalmente imposto alle donne, nel Volo notturno delle lingue mozzate; e, invece, con tonalità fiabesche e liricheggianti, in Amàravia, dove si dà voce narrativa al potere infinitamente generativo della donna attraverso la singolare immagine di una donna uccello, insieme amante e portatrice di nuovi inizi di vita. Grazie insomma al contributo di tutti ‒ concorrenti, lettori e giurati ‒ possiamo dirci soddisfatti.
Si segnala infine che sul numero di maggio dell’Indice è uscito uno Speciale, dove, insieme a contributi generali sul Fantastico e a recensioni di testi in tema di varia provenienza culturale, sono pubblicati i due racconti vincitori.
Ed ecco la motivazione della Giuria per il Volo notturno delle lingue mozzate:
La Giuria del Premio “Oltre il velo del reale”, Call per racconti brevi organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Mufant di Torino,
preso atto di una generale alta qualità – in termini di originalità di contenuti come di qualità di scrittura – dei testi pervenuti ai giurati,
DECIDE
di assegnare il Premio al racconto IL VOLO NOTTURNO DELLE LINGUE MOZZATE, di Beatrice SALVIONI, per l’intensa, originalissima rivisitazione dei topoi folk horror in una struggente metafora sul tema del silenzio per tanto tempo socialmente subito dalle voci delle donne. Senza compiacimenti sterilmente morbosi, ma con immagini forti ed efficaci, l’apologo gotico rifugge da spunti fin troppo visti nella soluzione (disturbante e insieme poetica) del volo notturno come farfalle delle lingue mozzate alle devianti femminili.
Il call “Oltre il velo del reale” organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Mufant di Torino si avvicina alla conclusione. Avremo due racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica composta da Silvia Casolari (fondatrice e codirettrice del Mufant), Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica), Andrea Pagliardi (direttore editoriale dell’Indice) e Franco Pezzini (saggista), un altro dal voto dei lettori dell’Indice (è possibile votare dal 13 al 18 aprile sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su uno speciale dedicato al fantastico che uscirà col numero di maggio della rivista, arricchito da interventi generali sul tema e da un ventaglio di recensioni di testi letterariamente significativi.
La partecipazione è stata ampia: 875 sono stati gli incipit pervenuti. I tempi l’hanno sicuramente favorita: la pandemia ha obbligato al raccoglimento e alla riflessione, e di certo la scrittura è un ottimo strumento di resistenza cui si può ricorrere nell’isolamento. Temi e generi toccati nei racconti, o allusi negli incipit, sono molti e variegati. Volendo sintetizzare, poca fantascienza e anche poco fantasy, molta distopia nelle sue varie declinazioni e diffuso il tentativo di cogliere lo strano, l’inquietante nel mondo che ci circonda non senza qualche sprazzo d’ironia. È emersa poi una particolare attenzione all’ottica infantile sentita come luogo privilegiato della libertà della mente, un’ottica forse più pronta a cogliere l’assurdo del presente e le avvisaglie di ciò che sta cambiando. Ringraziamo davvero tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nell’esprimere sentimenti, emozioni, speranze e angosce dell’epoca.
I DIECI FINALISTI
Monica ACITO (1993), Amaràvia
Germano ANTONUCCI (1975), Ma davvero i mangiasbagli sono golosi di geografia?
Emanuela COCCO (1973), Nel verde
Daniela GINEX (1960), Anime gemelle
Alessandro MARANGI (1965), Il modulo
Simone MASONI (1980), No tech
Margherita PADOVAN (1989), Ona storia briansö
Alessia ROSSI (1993), Le pecore vanno dove c’è l’erba
Beatrice SALVIONI (1995), Il volo notturno delle lingue mozzate
Sergio SESSINI (1959), L’altro
Vi aspettiamo giovedì 29 aprile alle ore 18.30 per la premiazione in diretta sulla nostra pagina Facebook!
Ringraziamo tutti gli 875 partecipanti al nostro terzo call di racconti. Ancora una volta la nostra proposta è stata generosamente accolta. Scrivere con uno sguardo oltre il reale in tempi di pandemia si è dunque rivelata una buona medicina. E adesso attendiamo i racconti completi dei 36 selezionati, sedici più del previsto, visto che tanti ci sono sembrati gli incipit promettenti dei quali siamo curiosi di conoscere il seguito.
Monica ACITO (1993), Amaràvia Germano ANTONUCCI (1975), Ma davvero i mangiasbagli sono golosi di geografia? Federico BIANCHESSI TACCIOLI (1956), Yaldabaoth Marco BONAVIA (1992), Il proteo Matteo BONFIGLIOLI (1995), L’ultimo giorno Ignazio CARUSO (1987), L’albero dai petali più pesanti del mondo Chiara CASARINI (1995), Beghemotto Simona CASTANOTTO (1974), Gli occhi del gatto Sara CATACCI (1983), Se un giorno verranno a prenderti Giovanna CINIERI (1979), Brava Bambina Emanuela COCCO (1973), Nel verde Donatella DEL VECCHIO (1979), Titto e la notte Simona DE MARCHIS (1977), Nulla ti colpirà David DI MARCO (1975), Sogno d’acqua Emilio FUGGETTA (1977), Lo stato in cui siamo Daniela GINEX (1960), Anime gemelle Mattia GIUSTO ZANON(1994), Il tuffo Alberto GRILLO (1968), Ettoremajorana tutto attaccato Federica LEVI (1983), Con i suoi occhi Alessandro MARANGI (1965), Il modulo Simone MASONI (1980), No tech Francesca MOGAVERO (1986), Slash Worker Giancarlo MOROSINI (1969), Tutte le balle del mondo Margherita PADOVAN (1989), Ona storia briansö Danilo PETTINATI (1983), Mappature e strategie Andrea PIRANI (1963), Mexican Standoff Damiano PROVENZA (1988), Il sipario sull’argine Pierniccolò RECCHIA (1985), Lieber stube – Cara stanza Marina REPETTO (1963), Macchie Alessia ROSSI (1993), Le pecore vanno dove c’è l’erba Sonia SALIERI (1961), Biophotons Beatrice SALVIONI (1995), Il volo notturno delle lingue mozzate Sergio SESSINI (1959), L’altro Arturo SPADA(1981), Alfons Cristina SPECIALE (1974), L’abbraccio Mariagiulia VOTTA (1979), L’altro bosco
Appuntamento al 12 aprile per conoscere i 10 finalisti!
Mario Baudino è stato responsabile delle pagine culturali della Stampa, poi inviato speciale. Ha pubblicato varie raccolte poetiche ‒ l’ultima Aeropoema (Guanda 2006) ‒ ottenendo numerosi riconoscimenti. È autore di romanzi, da In volo per affari (Rizzoli 1994) al recente Il violino di Mussolini (Bompiani 2019). Tra i saggi, Il gran rifiuto, storie di autori e di libri rifiutati dagli editori (Longanesi 1991, Passigli 2009), Il mito che uccide (Longanesi 2006), Ne uccide più la penna – storia di crimini, libri e detective (Rizzoli 2011) e Lei non sa chi sono io, dedicato ai casi più clamorosi di pseudonimia letteraria, da Collodi a Conrad a Moravia a Neruda… (Bompiani 2017).
Isabella CAMERA D’AFFLITTO
Isabella Camera d’Afflitto vive a Roma. Dopo aver insegnato all’Orientale di Napoli, ha tenuto la cattedra di Letteratura Araba Moderna e Contemporanea alla Sapienza. Per la sua attività accademica e di traduttrice dalla lingua araba, è stata insignita di diversi premi in Italia (tra i quali il Grinzane Cavour nel 2006 e il Gherardo da Cremona nel 2018) e all’estero. Tra le sue traduzioni più recenti, Voci di Scrittori arabi di ieri e di oggi e Voci di scrittori di oggi e di domani (2021, in collaborazione con Maria Avino) per l’editore Bompiani. Tra i suoi saggi si ricordano La letteratura araba dalla nahdah a oggi e Cento anni di cultura palestinese per Carocci.
Valeria DELLA VALLE
Valeria Della Valle vive a Roma, dove ha insegnato Linguistica italiana alla Sapienza. È accademica corrispondente della Crusca e accademica dell’Arcadia. Fa parte del comitato direttivo del Premio Strega e del comitato scientifico della Fondazione Bellonci. Con Giovanni Adamo ha diretto per Treccani Neologismi. Parole nuove dai giornali (2018). Con Giuseppe Patota ha diretto il Nuovo Treccani (2018) e pubblicato, oltre a 14 libri di divulgazione linguistica, Le parole valgono (2020). Intensa la sua partecipazione a rubriche radiofoniche e televisive: ricordiamo solo l’ultima, in corso, a Le parole per dirlo su Rai3.
Giorgio FALCO (1967)
Nato ad Abbiategrasso (Milano). Tra le sue opere, L’ubicazione del bene (Einaudi 2009), La gemella H (Einaudi 2014) ‒ premi SuperMondello, Volponi e Selezione Campiello, tra gli altri ‒, Ipotesi di una sconfitta (Einaudi 2017) ‒ premi Pozzale Luigi Russo 2018, Napoli 2018, Biella Letteratura e Industria 2019 ‒ e Flashover (Einaudi 2020, in collaborazione con l’artista-scrittrice Sabrina Ragucci). Sua peculiarità è l’attenzione al rapporto tra letteratura e arte, come testimonia tra gli altri il progetto italo-tedesco Note di sguardi, cui ha contribuito con Il tricolore, immagine di una bandiera italiana scossa dal vento, completamente strappata nella parte rossa.
Alessio TORINO (1975)
Nato a Cagli, vive a Urbino dove insegna Letteratura Latina presso l’Università degli Studi Carlo Bo. Dopo alcuni racconti comparsi su Nuovi Argomenti, esordisce nel 2010 con il romanzo Undici decimi (Italic), vincitore dei premi Bagutta Opera Prima e Frontino Montefeltro. Ha in seguito pubblicato con minimum fax Tetano nel 2011 (Premio Lo Straniero 2012), Urbino, Nebraska nel 2013 (Premio Letterario Metauro e Premio Subiaco Città del Libro) e Tina nel 2016, tradotto in tedesco da Hoffmann und Campe. Il suo ultimo romanzo è Al centro del mondo, pubblicato da Mondadori nel settembre 2020.
a cura del Premio Italo Calvino in collaborazione con L’Indice dei Libri del Mese e il Mufant (Museo del fantastico e della fantascienza di Torino)
Il Premio Italo Calvino, in collaborazione con L’Indice dei Libri del Mese e il Mufant (Museo del fantastico e della fantascienza di Torino), dopo il successo dei primi due anni indice la terza edizione del call per racconti brevi.
Il Direttivo del Premio selezionerà i dieci racconti finalisti. Tra questi saranno poi decretati due vincitori. Il primo a cura di una giuria tecnica composta da Silvia Casolari (fondatrice e codirettrice del Mufant), Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica), Andrea Pagliardi (direttore editoriale dell’Indice) e Franco Pezzini (saggista), il secondo votato dal pubblico sul sito dell’Indice. Entrambi i racconti verranno pubblicati in un apposito speciale dedicato al fantastico in uscita con il numero di maggio dell’Indice.
Requisiti di partecipazione
Racconto inedito (non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online) di massimo 12.000 battute (spazi inclusi), titolo escluso, a tema “Oltre il velo del reale”.
Ogni genere di fantastico come macchina per vedere è ben accetto: dal fantasy all’horror, dal gotico al distopico, dal fantascientifico all’onirico, dal perturbante alla favola…
Ogni autore può partecipare con un solo racconto.
L’autore deve essere in possesso dei diritti del racconto con cui intende partecipare.
L’autore non deve aver pubblicato alcuna raccolta autonoma di racconti (ogni altro tipo di pubblicazione è ammesso).
Non è ammessa la partecipazione ad altri concorsi con il racconto presentato al call.
La partecipazione comporta il pagamento di una quota di iscrizione pari a 20 euro da versare entro il 3 marzo. Il pagamento dovrà avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario:
Causale: “Racconti 2021” IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558 intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino (Banca Etica)
Come partecipare
La prima fase delle selezioni avverrà a partire dall’incipit del racconto.
L’autore dovrà perciò mandare la propria candidatura all’indirizzo iscrizioni@premiocalvino.it con oggetto “RACCONTI INEDITI” indicando nel corpo della mail:
Nome Cognome Eventuale pseudonimo Luogo e data di nascita Residenza Recapiti (email e telefono) Pubblicazioni precedenti
Allegare 1) l’incipit del racconto con cui si intende partecipare (1.500 battute, spazi inclusi) in formato .doc, .odt o .rtf, 2) un documento di identità e 3) la ricevuta del pagamento.
Denominare ogni file a partire dal cognome dell’autore:
Le candidature che perverranno al di fuori delle date previste, non conformi al regolamento o non complete dei dati e degli allegati richiesti non saranno prese in carico.
La partecipazione al call implica l’accettazione del presente bando e l’autorizzazione dell’autore a pubblicare il racconto da parte dell’Indice dei Libri del Mese sul giornale e sul sito.
Tempistiche e modalità della selezione
Mandare la propria candidatura a partire dal 18 febbraio ed entro e non oltre il 3 marzo 2021.
Il Direttivo del Premio selezionerà, a suo insindacabile giudizio, venti incipit e pubblicherà sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) la lista dei selezionati in data 22 marzo. Contestualmente verrà richiesto l’invio del racconto completo, da far pervenire non oltre il 28 marzo.
Tra i venti testi selezionati il Direttivo sceglierà una rosa di dieci racconti finalisti.
I nomi verranno pubblicati sul sito del Premio in data 12 aprile. In tale data compariranno anche sul sito dell’Indice dei Libri del Mese (www.lindiceonline.com), dove sarà possibile votare il proprio racconto preferito fino a domenica 18 aprile.
Premiazione e pubblicazione
A tutti gli autori selezionati verrà offerta la scheda di lettura.
Ai dieci finalisti sarà inoltre offerto un colloquio individuale a cura del Direttivo del Premio.
L’incontro di chiusura, durante il quale verranno annunciati i vincitori di questa edizione del call, si svolgerà venerdì7 maggio presso il Mufant (p.za Riccardo Valla 5, Torino) alla presenza dei giurati.
I due racconti vincitori saranno pubblicati in un apposito speciale dedicato al fantastico in uscita con il numero di maggio dell’Indice dei Libri del Mese.
I dettagli circa le modalità degli incontri (in presenza o a distanza) saranno forniti appena possibile.
L’ultima testimone lancia uno sguardo acuminato su un pezzo di storia ancora bruciante ‒ le vicende del confine orientale dell’Italia tra Seconda guerra mondiale e dopoguerra ‒ e lo fa partendo da una memoria intima, tanto più illuminante quanto meno ideologicamente precostituita. Il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Ricorrenza di grande rilievo su una ferita non rimarginata. Ma per una sua piena contestualizzazione e comprensione occorre che il ricordo si dilati a toccare le politiche fascista e nazista dell’epoca nelle terre giuliane e istriane, terre da sempre contese e abitate da un groviglio di popoli.
Trieste, dove si svolge il romanzo, è al cuore di questo complesso nodo. La sua storia ha visto nel Novecento bruschi mutamenti e momenti altamente drammatici, vivide passioni politiche e torbide passioni private. Ma su tutto ciò c’è un grande e diffuso rimosso: Trieste, città del silenzio, come si è detto. Cristina Gregorin, l’autrice, rompe sotto traccia il silenzio. La protagonista del suo romanzo, Francesca, che come tanti ha cercato di abradere il passato, sospinta da eventi imprevedibili è portata con riluttanza a prenderne coscienza.
Un bel traguardo arrivare al numero angelico 999. Se lo scorso anno avevamo toccato i 900 meno 11 manoscritti in concorso, quest’anno siamo a 1000 meno 1, certamente complice l’obbligata clausura di questi mesi. Ma non solo. Tutto sommato il nostro modo di lavorare appare persuasivo, come di sicuro ha giocato l’essere riusciti a mantenere i nostri impegni malgrado le difficoltà dell’epoca pandemica. C’è stata la Premiazione, online naturalmente, abbiamo fatto conoscere virtualmente i finalisti grazie alla generosa collaborazione dei giurati, siamo riusciti a inviare giudizi articolati a tutti i concorrenti e a scegliere anche i segnalati del comitato di lettura. E con nostra grande soddisfazione le case editrici hanno riconosciuto il valore della cernita da noi fatta acquisendo già dieci titoli della rosa finale. Tanto più la cosa ci fa piacere se pensiamo alla qualità innovativa di molti di essi. E non dimentichiamo che anche nei premi opera prima gli autori del Calvino si sono fatti onore.
La nostra formula, che cerchiamo via via di perfezionare, è ormai nota. Qui ci preme sottolineare che si basa innanzitutto sul rispetto della dignità di ogni autore, cosa che implica comprensione e insieme rigore nella valutazione dei testi che ci affidano. Ciò ha creato fiducia.
E adesso di fronte abbiamo un intenso e delicato lavoro: analizzare, discutere, vagliare le tante opere pervenute e, infine, fare delle scelte. Cercheremo di portarlo avanti nel modo migliore. Sarà un’impresa ardua, ma il Comitato di lettura con la sua passione come sempre ce la farà.
– iscrizioni aperte dal 10 luglio al 09 ottobre 2024 –
1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentottesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.
2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.
Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.
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