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IL PIACERE DI ESSERE RICONOSCIUTI

mercoledì, 9 Novembre 2022

LE FIRME DEI FINALISTI DELLA XXXV EDIZIONE

Siamo finora a sette titoli acquisiti. Ne mancano ancora tre a cui auguriamo di trovare presto casa. Possiamo dirci soddisfatti. Come sempre si tratta di case editrici piccole e grandi che si distinguono tutte per il valore del catalogo, la ricerca di nuovi talenti e di nuove vie di scrittura.
La settima firma è arrivata a gennaio come auspicio ben augurale per il nuovo anno 2023.

I calcagnanti, il romanzo vincitore di Nicolò Moscatelli, verrà pubblicato da La Nave di Teseo.

Quasi niente sbagliato di Greta Pavan, menzione speciale della Giuria, è stato accolto da Bollati Boringhieri.

Vita e morte di Saro Scordia, pescivendolo di Giorgio Benedetto Scalia, altra menzione speciale, uscirà con Pessime idee.

Tanto poi moriamo di Marianna Crasto con effequ.

Risacca di Francesco Marangi con Polidoro.

La favola racconta che di Rita Siligato con Dalia.

Una bella sorpresa quando arriveranno nelle mani dei lettori che potranno sperimentare anch’essi uno dei più bei piaceri, il piacere del testo. Con qualche guizzo nel possibile.

E a gennaio 2023:

Croste di Jessica La Fauci con Agenzia Alcatraz.

Ancora 7

giovedì, 8 Settembre 2022

Ed ecco altri sette segnalati frutto di un’ulteriore riflessione a giochi finalmente chiusi. Il Premio lavora anche in piena estate, come ben sanno tutti coloro che nel corso di agosto hanno ricevuto il sospirato giudizio o ancora in questi giorni lo stanno ricevendo. Presto daremo anche notizia dei finalisti e dei segnalati della XXXV edizione che hanno trovato accoglienza nell’editoria.


Alessio Oreste CALIANDRO (1977, RM), Gli Incarnati

    “un testo di ispirazione cronenberghiana dalle travolgenti ed estreme fantasie erotiche in cui sesso e cervello si fondono dando vita a una nuova carne

Lamberto CHIODI (1973, RM), Samogon

     per l’onirica e ironica avventura, tra alcol e inganni, di un folle innamorato della letteratura russa in una primordiale Siberia di neve e di belve

Ludovica DELLA BOSCA (1992, MB), Il viaggio dell’astice

    per la levità con cui un bizzarro viaggio alla liberazione di un astice si trasforma in un viaggio di accettazione del sé omosessuale delle due giovani protagoniste

Valentina DI CATALDO (1986, MI), Dove la carne grida

    per il linguaggio denso di metafore evocative con cui ci si schiude di fronte il paesaggio umano e naturale di una Sardegna archetipica: un’originale variazione su un tema classico

Sebastiano MONTESI (1992, MI), W

    per il tocco scanzonato e postmoderno con cui si declinano le eterne dinamiche dei rapporti umani nel filtro perfettamente restituito del mondo del wrestling

Simone Eva Maria SCHMON (1974, DE), Il paese più bello del mondo

    per la fine orchestrazione della ricerca della verità da parte di una bambina in un desolato mondo senza più memoria, una distopia dai tratti carsicamente filosofici ed esistenziali

Gianfranco VERGONI (1964, RM), Il cielo d’erba

    per la delicatezza di una storia d’amore queer in cui l’oggetto del desiderio è sessualmente mutevole: Viola si trasforma in Jérôme e Francesco resta spaesato e affascinato


E adesso alla nuova avventura della XXXVI edizione, per la quale stiamo già ricevendo tanti manoscritti, pronti ancora una volta a immergerci nella lettura.

Mario Marchetti

I segnalati della XXXV edizione (con una nota di saluto)

mercoledì, 3 Agosto 2022

Siamo lavorando per inviare a tutti i 926 concorrenti i giudizi sulle loro opere, una tappa fondamentale della nostra attività che richiede un grande impiego di risorse, ma è il nostro segno distintivo. E puntuali stanno già arrivando ringraziamenti e critiche alle quali come sempre risponderemo. Nel frattempo ci stiamo anche occupando di trovare uno sbocco editoriale ai nostri finalisti: di questo daremo notizia a settembre.    

Oggi compaiono i titoli segnalati dal comitato di lettura del Premio (e non dalla giuria esterna che ha già terminato il suo impegno il 14 giugno decretando vincitore e menzioni tra i dieci manoscritti finalisti). Sono 29. La scelta non è stata facile perché parecchi erano i testi di qualche interesse. Abbiamo mirato alla qualità e alla varietà, dando anche riconoscimento a chi ha lavorato positivamente su testi già presentati e magari anche segnalati in precedenti edizioni. In particolare hanno qui trovato posto due opere scritte in un invidiabile italiano da giovani autori nati in paesi di migrazione come l’Albania e il Pakistan. È bello che anche in Italia si diffonda questo fenomeno già così vivo e vitale in altri paesi europei che significa, da una parte, integrazione e, dall’altra, apertura di orizzonti per gli italiani doc, fatto tanto più significativo in un momento in cui buona parte del mondo politico e dell’opinione pubblica si dimostra restia a quella che sarebbe un’ovvia misura di civiltà come lo ius scholae. C’è poi un testo di straordinario interesse, Nel marsupio della storia, dell’italo-etiope Maria Viarengo, che contribuisce a illuminare il rimosso del nostro passato coloniale. Sorprese che speriamo si facciano in futuro più frequenti.

Auspichiamo che tanti tra i segnalati vengano adocchiati da editori piccoli e grandi e possano così venir messi a portata del pubblico. Un augurio di buona estate a tutti coloro che ci seguono o collaborano con noi: autori, lettori, giurati, editor e editori. In particolare voglio ricordare la nostra più giovane concorrente Anna Peinetti del 2009 e i più anziani, Giuliana Capizzi del 1928 e Luigi Pignaris del 1929: per loro, penso, non ci possa essere miglior augurio se non di continuare a scrivere.

Mario Marchetti

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A GIOCHI CONCLUSI 

venerdì, 15 Luglio 2022

UN RAPIDO BILANCIO DELLA XXXV EDIZIONE

Ce l’abbiamo fatta. Siamo tornati alla tradizione: in presenza e al Circolo dei Lettori. E nel corso della cerimonia di premiazione, sempre secondo tradizione sono stati presentati tutti i testi e gli autori giunti in finale: dieci scelti tra 926 concorrenti, cinque donne e cinque uomini, in perfetta parità pur senza una voluta pianificazione, provenienti dalle varie regioni italiane con una certa prevalenza del nord. Ma tanti altri ci hanno inviato manoscritti pregevoli. I più interessanti saranno segnalati a cura del comitato di lettura; tra questi, particolari per la significatività civile della loro testimonianza: Il marsupio della storia dell’italo-etiopica Maria Viarengo sul nostro passato coloniale e Né di qua né di là del pakistano Saif Ur Rahman sulle nostre pratiche razzializzanti sia pur sotto traccia.

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PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE E DELLE MENZIONI DELLA XXXV EDIZIONE

martedì, 14 Giugno 2022

COMUNICATO DELLA GIURIA

La Giuria, preso atto della buona qualità complessiva dei manoscritti, decide di assegnare il Premio a I calcagnanti di Nicolò Moscatelli, un romanzo che costruisce con straordinaria sapienza linguistica e culturale un mondo fantastico, che mescola e fonde tratti di tanti altri mondi fantastici della tradizione narrativa e popolare italiana e non solo, quella carnascialesca e del mondo alla rovescia: un racconto accattivante che con spirito anarchico trascina il lettore, proponendo anche, sotto traccia, una sorta di laica e beffarda utopia.

Tre menzioni speciali della Giuria a pari merito vanno poi a Quasi niente sbagliato di Greta Pavan, a Un chiodo storto di Stefano Casanova e a Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo di Giorgio Benedetto Scalia.

Quasi niente sbagliato inscena, con originalità costruttiva e con una lingua di straordinaria espressività, un personaggio femminile inconciliato dei nostri tempi e, insieme, tutto un ambiente sociale, quello della Brianza della religione del lavoro, colto nelle sue pieghe più riposte.

Un chiodo storto, con scrittura scarna e veloce, ma attenta ai particolari, tratteggia l’esistenza di un umile, anch’egli inconciliato, che si lascia vivere, senza però mai venir meno a un profondo senso della giustizia e della dignità, sul perfetto sfondo cadorino di una civiltà in estinzione.

Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo, una narrazione dai tratti surreali, seppure perfettamente inserita nel contesto palermitano della Vucciria, caratterizzata da un ironico gioco tra sacro e profano e con al centro un eroe un po’ comico la cui divisa è la mitezza.

La Giuria:

Mariolina Bertini
Sandro Campani
Enzo Fileno Carabba
Donatella Di Pietrantonio
Orazio Labbate

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I FINALISTI DELLA XXXV EDIZIONE

lunedì, 6 Giugno 2022

Ecco i titoli del Gran Finale della XXXV edizione con i loro autori. Un ventaglio di proposte variegato dal quale emerge, insieme a un quadro che ci pare stimolante degli attuali percorsi di scrittura, una radiografia anche del sentire e dell’Italia di oggi, con qualche irruzione nel fantastico e nel distopico.

Stefano Casanova, Un chiodo storto

Marianna Crasto, Tanto poi moriamo

Loretta Franceschin, Sono d’acqua i nostri pensieri

Jessica La Fauci, Croste

Francesco Marangi, Risacca

Nicolò Moscatelli, I calcagnanti

Giulio Natali, La scelta

Greta Pavan, Quasi niente sbagliato

Giorgio Benedetto Scalia, Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo

Rita Siligato, La favola racconta che

Tra martedì 7 giugno e sabato 12 giugno saranno pubblicati sempre sul nostro sito i video di presentazione dei dieci finalisti di quest’anno: due al giorno in ordine alfabetico. In ogni video prenderà la parola la concorrente o il concorrente e si potrà ascoltare un brano del suo testo con una breve analisi critica a cura del Premio.

La Premiazione si terrà martedì 14 giugno alle ore 17.00 presso il Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9).

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Il bando della XXXVI Edizione

mercoledì, 1 Giugno 2022

Premio Italo Calvino
XXXVI edizione
2022-2023

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentaseiesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti, in ogni caso di lunghezza complessiva superiore alle 60.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

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“OLTRE IL VELO DEL REALE 2” ‒ UN BILANCIO

mercoledì, 1 Giugno 2022

Il tema del fantastico per il call di narrativa breve 2022 ha rinnovato il successo dello scorso anno, sia per l’ampia partecipazione (767 concorrenti) sia per l’interesse degli incipit ricevuti e la qualità poi dei racconti completi. Il momento della Premiazione ha confermato questa impressione, ricco com’è stato di suggestioni da parte dei giurati ‒ Andrea PagliardiMarco Peano, Franco Pezzini, Raffaele Riba ‒ che hanno presentato tutti e dieci i racconti finalisti, com’è tradizione del Premio Calvino.

Il call, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Book Pride di Milano, si è concluso il 21 maggio al Salone del libro di Torino. Di nuovo una premiazione dal vivo dopo i due anni pandemici. Due i racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica, La disincarnata di Michela Lazzaroni, un altro, La buzzonaglia di Michele Frisia, dal voto del pubblico (che ha potuto votare sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su un nuovo Speciale dedicato al fantastico in uscita col numero di giugno della rivista, arricchito da interventi generali sul tema e da un ventaglio di recensioni di testi letterariamente significativi.

Ormai il nostro call segue un percorso rodato. Invio incipit. Selezione degli incipit a cura del direttivo del Premio (quest’anno sono stati 35). Invio dei racconti completi e selezione dei dieci finalisti pubblicati poi sul sito dell’Indice e trasmessi ai giurati per la definizione dei due vincitori.

Criteri di valutazione sono stati la pertinenza col tema proposto, la freschezza stilistica e la pregnanza del contenuto, e, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit.  Come negli anni scorsi, i temi e i generi toccati nei racconti, o allusi negli incipit, sono stati molti e variegati. Sicuramente poca fantascienza e poca fantasy, un pizzico invece di realismo magico, molto perturbante nel quotidiano e trasposizione in chiave surreale di nodi psichici. Molto buona la qualità della scrittura, in particolare nei dieci racconti finalisti, ma non solo. E questo aspetto, come premio letterario, lo apprezziamo particolarmente. Da segnalare ancora una presenza significativa di autrici, sia sul piano della quantità che della qualità.

Ricordiamo ancora che due dei vincitori del 2020 e 2021 hanno trovato riconoscimento editoriale: Alberto Ravasio, vincitore nel 2020 con Nostra signora dei venti ha pubblicato da poco con Quodlibet La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera, primo nella sezione narrativa delle classifiche di qualità dell’Indiscreto; Emanuela Salvioni, vincitrice nel 2021 con Il volo notturno delle lingue mozzate, è stata acquisita da Einaudi. Auguri di analogo successo anche ai vincitori di quest’anno.

Ringraziamo davvero tutte e tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nell’esprimere sentimenti, emozioni, fantasie, speranze e angosce dell’epoca.

Ed ecco la motivazione della Giuria per La disincarnata:

La Giuria del Call per la narrativa breve “Oltre il velo del reale 2”, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice” e al Book Pride, preso atto di una generale alta qualità dei racconti ad essa pervenuti,

DECIDE

di assegnare il Premio al racconto LA DISINCARNATA di MICHELA LAZZARONI. Una perturbante metamorfosi è quella descritta dall’autrice nel suo visionario racconto, un testo struggente ma equilibrato da tocchi di ironia, capace di guardare a situazioni concretissime e note – la deriva mentale di chi giunge a fine vita e l’impatto straniante sui familiari – disinnescando gli archetipi del genere. Una madre e una figlia ritratte davanti a uno specchio deformante. La ritrazione dal mondo della madre ormai demente corrisponde a un suo paradossale allargarsi sinestetico alle cose della casa: confetti presi per denti, la gonna che pare trattenere le gambe, le pantofole sforbiciate come unghie… Fino a rendere l’abitazione «un bozzolo pulsante di carne di madre». E a lasciare, dopo la sua morte, uno strano, malinconico contatto alla figlia che dorme un’ultima notte nella casa.