Un bilancio
Anche il tema di quest’anno per il call di narrativa breve “Visioni divergenti e corpi indisciplinati” ha rinnovato il successo delle edizioni precedenti sia per l’ampia partecipazione (817 concorrenti) sia per l’interesse degli incipit ricevuti e per l’originalità dei racconti completi. La discussione della Giuria (Isabella Ferretti, Lorenza Ghinelli, Andrea Pagliardi, Franco Pezzini),prima, per valutare i dieci racconti finalisti e la successiva Premiazione pubblica con la partecipazione degli autori hanno poi confermato questa impressione per la ricchezza e varietà delle suggestioni emerse.
Il call, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Book Pride di Milano, si è concluso il 19 maggio al Salone del libro di Torino. Tre i racconti vincitori: due decretati ex aequo dalla giuria tecnica, Perfectum di Deborah Foss e Equilibristi di Aquiles José Martínez Pérez; un altro, Più niente da toccare di Beatrice Sciarrillo, dal voto del pubblico (che si è espresso sul sito dell’Indice). Tutti e tre saranno pubblicati su uno Speciale (già diffuso separatamente al Salone del libro) in uscita col numero dell’Indice del 1° giugno prossimo, arricchito da una serie di contributi sui temi del bando.
Il nostro call segue un percorso ormai rodato. Ricevimento degli incipit. Loro selezione a cura del direttivo del Premio. Richiesta dei racconti completi agli autori dei 35 incipit scelti. Ulteriore selezione tra questi per pervenire ai dieci finalisti, pubblicati poi sul sito dell’Indice e trasmessi ai giurati per la definizione dei vincitori. Criteri di valutazione la pertinenza col tema proposto, la freschezza stilistica e la pregnanza del contenuto, e, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit.
Il tema del bando di quest’anno, Visioni divergenti e corpi indisciplinati, ha voluto restare sulla via del fantastico con una declinazione però focalizzata sul passaggio dal “qui e ora” al “non ancora”. Ci interessava intercettare narrativamente due diversi aspetti, peraltro interconnessi, di questo transito, uno focalizzato sul corpo con la sua sessualità che tende a voler debordare dalle cornici codificate alla ricerca di nuovi sviluppi → di qui i corpi indisciplinati; l’altro sulla futurità vicina, che si può cogliere già nell’oggi, se non ci si adagia sull’opaca superficie della quotidianità: stiamo vivendo su una faglia già in movimento, in ebollizione sotterranea, verso nuovi assestamenti o disassestamenti → di qui le visioni divergenti.
E i concorrenti ci pare abbiano colto bene la nostra richiesta, tralasciando le vie note del fantasy e della fantascienza a favore di calibrate distopie per catturare, al di là dell’apparenza, le modificazioni in corso nel mondo attorno a noi, e dando voce a una gran varietà di corpi ‒ femminili e maschili ‒ ribelli ai dettami sociali.
Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno fatto vivere col loro contributo questa nuova coinvolgente esperienza di scrittura e immaginazione.
Ed ecco la motivazione della Giuria per i due racconti vincitori:
La Giuria del Call per la narrativa breve “Visioni divergenti e corpi indisciplinati”, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice” e al Book Pride,
DECIDE
di assegnare la vittoria ex aequo a Perfectum di Deborah Foss e a Equilibristi di Aquiles José Martínez Pérez. Se Perfectum si distingue per una lineare costruzione narrativa dove tutto è necessario, per la lingua nitida e precisa e per aver saputo intervenire con una prospettiva insolita sul tema del controllo eugenetico dei nascituri, Equilibristi, per parte sua, grazie a una ricca trama imperniata su un’inquietante partenogenesi al maschile, ha saputo agganciarsi con abilità all’immaginario della tradizione freak per affrontare il complesso tema del rapporto padri-figli.
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