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A GIOCHI CONCLUSI 

venerdì, 15 Luglio 2022

UN RAPIDO BILANCIO DELLA XXXV EDIZIONE

Ce l’abbiamo fatta. Siamo tornati alla tradizione: in presenza e al Circolo dei Lettori. E nel corso della cerimonia di premiazione, sempre secondo tradizione sono stati presentati tutti i testi e gli autori giunti in finale: dieci scelti tra 926 concorrenti, cinque donne e cinque uomini, in perfetta parità pur senza una voluta pianificazione, provenienti dalle varie regioni italiane con una certa prevalenza del nord. Ma tanti altri ci hanno inviato manoscritti pregevoli. I più interessanti saranno segnalati a cura del comitato di lettura; tra questi, particolari per la significatività civile della loro testimonianza: Il marsupio della storia dell’italo-etiopica Maria Viarengo sul nostro passato coloniale e Né di qua né di là del pakistano Saif Ur Rahman sulle nostre pratiche razzializzanti sia pur sotto traccia.

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PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE E DELLE MENZIONI DELLA XXXV EDIZIONE

martedì, 14 Giugno 2022

COMUNICATO DELLA GIURIA

La Giuria, preso atto della buona qualità complessiva dei manoscritti, decide di assegnare il Premio a I calcagnanti di Nicolò Moscatelli, un romanzo che costruisce con straordinaria sapienza linguistica e culturale un mondo fantastico, che mescola e fonde tratti di tanti altri mondi fantastici della tradizione narrativa e popolare italiana e non solo, quella carnascialesca e del mondo alla rovescia: un racconto accattivante che con spirito anarchico trascina il lettore, proponendo anche, sotto traccia, una sorta di laica e beffarda utopia.

Tre menzioni speciali della Giuria a pari merito vanno poi a Quasi niente sbagliato di Greta Pavan, a Un chiodo storto di Stefano Casanova e a Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo di Giorgio Benedetto Scalia.

Quasi niente sbagliato inscena, con originalità costruttiva e con una lingua di straordinaria espressività, un personaggio femminile inconciliato dei nostri tempi e, insieme, tutto un ambiente sociale, quello della Brianza della religione del lavoro, colto nelle sue pieghe più riposte.

Un chiodo storto, con scrittura scarna e veloce, ma attenta ai particolari, tratteggia l’esistenza di un umile, anch’egli inconciliato, che si lascia vivere, senza però mai venir meno a un profondo senso della giustizia e della dignità, sul perfetto sfondo cadorino di una civiltà in estinzione.

Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo, una narrazione dai tratti surreali, seppure perfettamente inserita nel contesto palermitano della Vucciria, caratterizzata da un ironico gioco tra sacro e profano e con al centro un eroe un po’ comico la cui divisa è la mitezza.

La Giuria:

Mariolina Bertini
Sandro Campani
Enzo Fileno Carabba
Donatella Di Pietrantonio
Orazio Labbate

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I FINALISTI DELLA XXXV EDIZIONE

lunedì, 6 Giugno 2022

Ecco i titoli del Gran Finale della XXXV edizione con i loro autori. Un ventaglio di proposte variegato dal quale emerge, insieme a un quadro che ci pare stimolante degli attuali percorsi di scrittura, una radiografia anche del sentire e dell’Italia di oggi, con qualche irruzione nel fantastico e nel distopico.

Stefano Casanova, Un chiodo storto

Marianna Crasto, Tanto poi moriamo

Loretta Franceschin, Sono d’acqua i nostri pensieri

Jessica La Fauci, Croste

Francesco Marangi, Risacca

Nicolò Moscatelli, I calcagnanti

Giulio Natali, La scelta

Greta Pavan, Quasi niente sbagliato

Giorgio Benedetto Scalia, Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo

Rita Siligato, La favola racconta che

Tra martedì 7 giugno e sabato 12 giugno saranno pubblicati sempre sul nostro sito i video di presentazione dei dieci finalisti di quest’anno: due al giorno in ordine alfabetico. In ogni video prenderà la parola la concorrente o il concorrente e si potrà ascoltare un brano del suo testo con una breve analisi critica a cura del Premio.

La Premiazione si terrà martedì 14 giugno alle ore 17.00 presso il Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9).

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Il bando della XXXVI Edizione

mercoledì, 1 Giugno 2022

Premio Italo Calvino
XXXVI edizione
2022-2023

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentaseiesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti, in ogni caso di lunghezza complessiva superiore alle 60.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

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“OLTRE IL VELO DEL REALE 2” ‒ UN BILANCIO

mercoledì, 1 Giugno 2022

Il tema del fantastico per il call di narrativa breve 2022 ha rinnovato il successo dello scorso anno, sia per l’ampia partecipazione (767 concorrenti) sia per l’interesse degli incipit ricevuti e la qualità poi dei racconti completi. Il momento della Premiazione ha confermato questa impressione, ricco com’è stato di suggestioni da parte dei giurati ‒ Andrea PagliardiMarco Peano, Franco Pezzini, Raffaele Riba ‒ che hanno presentato tutti e dieci i racconti finalisti, com’è tradizione del Premio Calvino.

Il call, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Book Pride di Milano, si è concluso il 21 maggio al Salone del libro di Torino. Di nuovo una premiazione dal vivo dopo i due anni pandemici. Due i racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica, La disincarnata di Michela Lazzaroni, un altro, La buzzonaglia di Michele Frisia, dal voto del pubblico (che ha potuto votare sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su un nuovo Speciale dedicato al fantastico in uscita col numero di giugno della rivista, arricchito da interventi generali sul tema e da un ventaglio di recensioni di testi letterariamente significativi.

Ormai il nostro call segue un percorso rodato. Invio incipit. Selezione degli incipit a cura del direttivo del Premio (quest’anno sono stati 35). Invio dei racconti completi e selezione dei dieci finalisti pubblicati poi sul sito dell’Indice e trasmessi ai giurati per la definizione dei due vincitori.

Criteri di valutazione sono stati la pertinenza col tema proposto, la freschezza stilistica e la pregnanza del contenuto, e, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit.  Come negli anni scorsi, i temi e i generi toccati nei racconti, o allusi negli incipit, sono stati molti e variegati. Sicuramente poca fantascienza e poca fantasy, un pizzico invece di realismo magico, molto perturbante nel quotidiano e trasposizione in chiave surreale di nodi psichici. Molto buona la qualità della scrittura, in particolare nei dieci racconti finalisti, ma non solo. E questo aspetto, come premio letterario, lo apprezziamo particolarmente. Da segnalare ancora una presenza significativa di autrici, sia sul piano della quantità che della qualità.

Ricordiamo ancora che due dei vincitori del 2020 e 2021 hanno trovato riconoscimento editoriale: Alberto Ravasio, vincitore nel 2020 con Nostra signora dei venti ha pubblicato da poco con Quodlibet La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera, primo nella sezione narrativa delle classifiche di qualità dell’Indiscreto; Emanuela Salvioni, vincitrice nel 2021 con Il volo notturno delle lingue mozzate, è stata acquisita da Einaudi. Auguri di analogo successo anche ai vincitori di quest’anno.

Ringraziamo davvero tutte e tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nell’esprimere sentimenti, emozioni, fantasie, speranze e angosce dell’epoca.

Ed ecco la motivazione della Giuria per La disincarnata:

La Giuria del Call per la narrativa breve “Oltre il velo del reale 2”, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice” e al Book Pride, preso atto di una generale alta qualità dei racconti ad essa pervenuti,

DECIDE

di assegnare il Premio al racconto LA DISINCARNATA di MICHELA LAZZARONI. Una perturbante metamorfosi è quella descritta dall’autrice nel suo visionario racconto, un testo struggente ma equilibrato da tocchi di ironia, capace di guardare a situazioni concretissime e note – la deriva mentale di chi giunge a fine vita e l’impatto straniante sui familiari – disinnescando gli archetipi del genere. Una madre e una figlia ritratte davanti a uno specchio deformante. La ritrazione dal mondo della madre ormai demente corrisponde a un suo paradossale allargarsi sinestetico alle cose della casa: confetti presi per denti, la gonna che pare trattenere le gambe, le pantofole sforbiciate come unghie… Fino a rendere l’abitazione «un bozzolo pulsante di carne di madre». E a lasciare, dopo la sua morte, uno strano, malinconico contatto alla figlia che dorme un’ultima notte nella casa.