Il tema del fantastico per il call di narrativa breve 2022 ha rinnovato il successo dello scorso anno, sia per l’ampia partecipazione (767 concorrenti) sia per l’interesse degli incipit ricevuti e la qualità poi dei racconti completi. Il momento della Premiazione ha confermato questa impressione, ricco com’è stato di suggestioni da parte dei giurati ‒ Andrea Pagliardi, Marco Peano, Franco Pezzini, Raffaele Riba ‒ che hanno presentato tutti e dieci i racconti finalisti, com’è tradizione del Premio Calvino.
Il call, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Book Pride di Milano, si è concluso il 21 maggio al Salone del libro di Torino. Di nuovo una premiazione dal vivo dopo i due anni pandemici. Due i racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica, La disincarnata di Michela Lazzaroni, un altro, La buzzonaglia di Michele Frisia, dal voto del pubblico (che ha potuto votare sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su un nuovo Speciale dedicato al fantastico in uscita col numero di giugno della rivista, arricchito da interventi generali sul tema e da un ventaglio di recensioni di testi letterariamente significativi.
Ormai il nostro call segue un percorso rodato. Invio incipit. Selezione degli incipit a cura del direttivo del Premio (quest’anno sono stati 35). Invio dei racconti completi e selezione dei dieci finalisti pubblicati poi sul sito dell’Indice e trasmessi ai giurati per la definizione dei due vincitori.
Criteri di valutazione sono stati la pertinenza col tema proposto, la freschezza stilistica e la pregnanza del contenuto, e, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit. Come negli anni scorsi, i temi e i generi toccati nei racconti, o allusi negli incipit, sono stati molti e variegati. Sicuramente poca fantascienza e poca fantasy, un pizzico invece di realismo magico, molto perturbante nel quotidiano e trasposizione in chiave surreale di nodi psichici. Molto buona la qualità della scrittura, in particolare nei dieci racconti finalisti, ma non solo. E questo aspetto, come premio letterario, lo apprezziamo particolarmente. Da segnalare ancora una presenza significativa di autrici, sia sul piano della quantità che della qualità.
Ricordiamo ancora che due dei vincitori del 2020 e 2021 hanno trovato riconoscimento editoriale: Alberto Ravasio, vincitore nel 2020 con Nostra signora dei venti ha pubblicato da poco con Quodlibet La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera, primo nella sezione narrativa delle classifiche di qualità dell’Indiscreto; Emanuela Salvioni, vincitrice nel 2021 con Il volo notturno delle lingue mozzate, è stata acquisita da Einaudi. Auguri di analogo successo anche ai vincitori di quest’anno.
Ringraziamo davvero tutte e tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nell’esprimere sentimenti, emozioni, fantasie, speranze e angosce dell’epoca.
Ed ecco la motivazione della Giuria per La disincarnata:
La Giuria del Call per la narrativa breve “Oltre il velo del reale 2”, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice” e al Book Pride, preso atto di una generale alta qualità dei racconti ad essa pervenuti,
DECIDE
di assegnare il Premio al racconto LA DISINCARNATA di MICHELA LAZZARONI. Una perturbante metamorfosi è quella descritta dall’autrice nel suo visionario racconto, un testo struggente ma equilibrato da tocchi di ironia, capace di guardare a situazioni concretissime e note – la deriva mentale di chi giunge a fine vita e l’impatto straniante sui familiari – disinnescando gli archetipi del genere. Una madre e una figlia ritratte davanti a uno specchio deformante. La ritrazione dal mondo della madre ormai demente corrisponde a un suo paradossale allargarsi sinestetico alle cose della casa: confetti presi per denti, la gonna che pare trattenere le gambe, le pantofole sforbiciate come unghie… Fino a rendere l’abitazione «un bozzolo pulsante di carne di madre». E a lasciare, dopo la sua morte, uno strano, malinconico contatto alla figlia che dorme un’ultima notte nella casa.
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