Le iscrizioni alla XXXIX edizione sono chiuse.
Iscrizioni alla XXXIX edizione
mercoledì, 8 Ottobre 2025
mercoledì, 8 Ottobre 2025
Le iscrizioni alla XXXIX edizione sono chiuse.
martedì, 16 Settembre 2025
Ed eccoci a fare un primo punto sul corpus di testi che ci è pervenuto, con un occhio di riguardo ai segnalati.
Il lungo processo che ci porta a definire la lista dei segnalati l’abbiamo già illustrato nella nota che accompagnava gli eletti della XXXVI edizione (e a quella rimandiamo per non ripeterci) ma che è utile ricordare per spiegare come mai non sia facile, per non dire come non sia possibile, in base alla nostra etica di lavoro e ai nostri criteri, uscire con maggior anticipo con il sospirato – dai concorrenti – elenco. Aggiungiamo, per chi voglia ripresentarsi, che è meglio non precipitarsi a reiscriversi con interventi affrettati sui propri manoscritti e riflettere con calma sulle osservazioni ricevute. È importante far sedimentare le cose. E chiedere magari anche consiglio altrove.Ma veniamo ai temi che sono emersi come più battuti dagli autori o più interessanti dal nostro punto di vista. Non ci soffermeremo su stili e scritture, aspetti che richiedono spazio e attenzione puntuale ai testi, ma su questo i concorrenti troveranno indicazioni nei giudizi ricevuti.
Quale quadro si delinea? È ormai senso comune critico che lo sguardo di chi scrive si sia oggi come concentrato – ristretto? – su tutto ciò che concerne la sua esperienza e il suo orizzonte immediati, e sotto questo profilo il Premio Calvino non fa eccezione. Come molla di partenza sembra dover esserci un’emozione soggettiva, un coinvolgimento personale. Certo tra ‘ristretto’ e ‘concentrato’ c’è una diversità di valutazione: dire ‘ristretto’ di per sé implica una diminutio, ma dicendo ‘concentrato’ cosa si vuole significare? In tal caso, forse, la narrazione col suo fascio di luce, più o meno consapevolmente, tende a illuminare qualcosa di a lungo rimosso o sottaciuto o in passato addirittura non percepito, e tende a parlarne direttamente, senza mediazioni (l’allusività alla Woolf non pare essere più di casa): pensiamo, per fare qualche esempio, alla maternità oggi sentita come fatto problematico, corporeo, esistenziale, non scontato; alle attrazioni e alle relazioni non binarie femminili (il desiderio maschile non binario è da tempo oggetto di narrazioni) non più presentate sotto la veste mistificata dell’amicizia (come Premio è solo dagli ultimi anni che ci arrivano, e sempre più numerosi, testi su questo tema: l’omosessualità appariva monopolio maschile), e lo stesso si può dire per l’autoerotismo (anch’esso monopolio narrativo maschile fin dal Lamento di Portnoy, per non risalire a Rousseau); pensiamo ancora all’abuso in famiglia, anche questo ormai diventato un topos, e a giudicare dai testi un fenomeno endemico, prima forse negato anche a se stesse o a se stessi; o ancora al disagio di vivere che si trasforma senza indugio in odio e rancore generando una narrativa del risentimento connotata da un linguaggio violento che rifiuta l’inibizione espressiva: questo, va detto, riguarda fondamentalmente, se non unicamente, il côté maschile della scrittura. Di tutto questo (ma non solo) c’è testimonianza nel nostro corpus complessivo di testi come nei testi segnalati. Si tratta di temi delicati che richiedono approfondimenti, sfumature, analisi, in particolare sul perché del loro proliferare: intervengono sicuramente tanti fattori nel fenomeno, di moda, imitazione, editoriali, mediatici. Resta il fatto della loro invasiva o rivelativa presenza.
Ma c’è dell’altro. C’è anche la genitorialità, vista dall’occhio maschile. C’è il campus novel, territorio in cui la riflessione femminile ha imposto la sua prospettiva. La seduttività rischiosa e ambigua dell’intelligenza artificiale. C’è la malattia invalidante sul piano fisico o cognitivo (bisogna dire onnipresente nel corpus complessivo) a scompigliare o a ridefinire i rapporti famigliari. Ci sono gli ambivalenti rapporti padre/figlio, madre/figlia, e le esclusive sequenze matrilineari. Non mancano, tuttavia, e non potevano mancare le Bradamanti e i cavalieri solitari che seguono la loro strada singolare, occupandosi magari (e qui gli ammicchi vanno ai segnalati) di epiche locali o di leggende metropolitane o scrivendo un contromemoriale di Sant’Elena. Ma non modificano il quadro generale. Come c’è ancora qualcuno che cerca di galvanizzare la narratività politica con un sagace e ludico riuso dei tasselli del passato, una rianimazione peraltro ormai quasi impossibile.
Su tutto quanto è qui accennato o alluso cercheremo in qualche modo di tornare e nel frattempo auguriamo ai nostri autori, in particolare ai loro libri, buona fortuna.
ELENCO DEI SEGNALATI
Riccardo CASTELLI (1974, RA), Nessuno fa niente
“Un thriller con tutti i crismi bravamente ambientato nell’Aspromonte delle ndrine ma anche dei testimoni di giustizia, non senza una scorribanda nell’Afghanistan delle missioni Nato”
Guido CASTELLOZZI (1991, BG), MAB 38
“Diario tossico della giornata di un narratore inaffidabile, un operaio della bassa bergamasca. Perfetto, a suo modo, romanzo del risentimento dall’espressività informale e turpiloquente che calamita il lettore”
Pietro CAVIGLIA (1990, SV), Odiatori
“Una voce narrante esemplare, a partire dalle scelte lessicali, ci porta nella manosphere, il mondo della mascolinità rancorosa online: un’azzardosa incursione in una realtà letterariamente ancora poco detta”
Stefano CIAPONI (1990, SO), L’imbecille di Sant’Elena
“Immaginaria versione speculare del memoriale di Las Cases per l’ironica mano di Napoleone: un raffinato divertissement, godibile sia per la vicenda narrata che per l’elegante scrittura”
Carlo CRIVELLI (1987, CN), Racconti sulla duna
“Dieci racconti fortemente ironici, che giocano con l’assurdo e il grottesco – tra balconi attira-cadaveri e gay nell’armadio – il cui punto di forza è una lingua dalla sintassi fluida e dal ritmo incalzante”
Nettina DI MINNO (1943, AV), La Greceide
“Straordinaria epica di un borgo di antica ascendenza albanese, Greci, condotta con gioioso e anarchico sguardo antropologico, dove si parla di lingua, favole, giochi e cibo inneggiando al femminile”
Enrica DUCHI (1973, RM), La vita distante
“I piani della realtà, dei ricordi e dell’immaginazione si mescolano in una struggente narrazione sull’invecchiamento in cui fluttuano i profili di un anziano sceneggiatore e di una bambina migrante”
Francesco DI GANGI (1967, PA) e Salvatore SATTA (1966, SS), La formula di Fermi
“I nazifascisti hanno vinto la guerra. Nel 1972 a Roma si prepara un attentato contro il regime in un quadro animato da vite-varianti di personaggi reali della scena italiana dell’epoca in un ingegnoso riuso”
Fabio FANARA (1966, ME), Tutto quello che è stato. Un diario
“Straziante crisi di un padre che scopre di non conoscere la propria figlia scomparsa durante il sequestro Moro: un romanzo che mescola sagacemente dramma pubblico e dramma privato”
Marta FORNASIERO (1980, PD), Atelier
“Quattro artisti sono ospiti in una villa palladiana per produrre un’opera che connetta l’arte alla giustizia ecologica: il gioco è condotto con sicura competenza botanica e artistica oltre che con originalità di stile”
Roberto GERACE (1991, ME), La diagnosi
“In scena le avventure erotico-filosofiche di una coppia di docenti universitari dediti a defatiganti incontri sessuali durante i quali discutono dottamente dello scibile in un moderno linguaggio disinibito”
Anna GRASSIGLI (1973, BO), Tutto il mondo fuori
“Una madre di fronte alla ruvidezza della figlia adolescente: una diagnosi di leucemia per la ragazza le porterà a convivere per 45 giorni in una stanza d’ospedale dove il loro rapporto evolverà sottilmente”
Letizia GUARINI (1985, MI), Omedetai
“Una donna italiana si trova a dover affrontare la maternità in Giappone. Davanti a sé ha un territorio straniante disseminato di tranelli, il primo, la lingua, di cui scopre la stretta connessione col corpo”
Alessio IEZZI (1985, TE), La tattica dell’orso
“Narrare la genitorialità in chiave maschile e autobiografica è l’inusuale focus di questo garbato romanzo mai sovratono che illumina dall’interno un nucleo famigliare dei nostri tempi”
Ilaria MACERA (1990, FI), La candidata
“Cinque profili di donne alla conquista della roccaforte accademica. Campus novel all’italiana che con scrittura avvertita ci trascina in un mondo che fin da subito si rivela corrotto e immutabilmente patriarcale”
Dino MAGGIONI (1968, BG), La collera fredda
“In un Nordest, scavato nel suo humus, il piccolo Ivan vede il suo fratello-cane senza ragione preso a fucilate dal padre, 44 anni dopo forse capirà la ragione dell’atroce gesto che lo ha per sempre segnato”
Giacomo MICHELETTI (1991, FI), Panterica. Avvistamenti e cronache del grande felide nero
“La leggenda pop dell’avvistamento di pantere in Italia è lo spunto di un’opera intensa e asciutta che sfugge a ogni canone ibridando saggio, cronaca, autofiction e prosa poetica”
Alberto MONTE (1993, UD), Se la disperazione dilaga
“Una biografia disperata immersa in ambienti di scienza e sociali nitidamente tratteggiati con al centro la figura del fisico austriaco Paul Ehrenfest, morto suicida nel 1933 dopo aver sparato al figlio down”
Sara MUGNAINI (1988, FI), Via della Pergola, 17
“Un coinvolgente triangolo elettivo nella Firenze degli anni Ottanta – un fratello, una sorella, un amico affascinato – dove il tema della fluidità erotica e sentimentale viene trattato con estrema naturalezza”
Ignazio OCCHIPINTI (1964, RG), Radionight
“Un thriller dal nostalgico tono retrò, che alterna pagine intimiste a scene crime: al centro un sicario impegnato nel suo ultimo incarico mentre Radionight fa da colonna sonora sull’auto in corsa”
Riccardo PIERALLI (1985, BO), La formula della portanza
“Un sorprendente ingresso nel mondo delle corse automobilistiche in chiave esistenziale. Romanzo di vita, del farsi di una vita à bout de souffle, in un trascinante e convulso susseguirsi di luoghi ed esperienze”
Francesca QUIRI (1979, BS), Due madri
“Tentativo felice di raccontare tutti i modi di essere madre, non soltanto tra donne diverse ma anche all’interno della stessa donna, in una stringente ottica matrilineare in cui la retorica non fa sgambetti”
Mauro RANCAN (1971, Al), Batoobeleen e altri supererrori
“Umorismo puro scatenato, con malinconiche parentesi di vita, in una parodistica trasposizione del linguaggio Marvel in linguaggio narrativo tra un Hitler redivivo, caruggi genovesi ed esperimenti genetici”
Nicoletta SALOMON (1967, BL), Primo anno
“Brioso resoconto di un primo anno alla Normale di Pisa: una acuta disamina di riti, linguaggi, snobismi, regole non dette ma da rispettare rigorosamente se si vuole sopravvivere in quel mondo a parte”
Anita SEGRENTI (1965, MI), L’attesa è la forma adulta del tempo
“Silvia ha subito un abuso da parte di un amico del padre, il topo-lupo. Il romanzo, giocando su parole e silenzi e improntato a grande delicatezza, segue le tappe del percorso che si snoda intorno a questo grumo”
Anna SCHIRRU (1985, SU), Una brutta voglia
“Un pungente occhio di bambina guarda il mondo degli adulti e lo racconta: la famiglia dissestata, la gente e la terra del Sulcis dove si aprono baratri reali e metaforici, dove i defunti non abbandonano i vivi”
Daniela TALLINI (1969, LT), Tanatosi
“Sopravvivere al disagio sottraendosi alle emozioni, questo pare l’obiettivo della protagonista che verrà scalzato dalla comparsa, dove insegna, di una ragazza con la quale instaurerà un duello vivificante”
Carlo ZAMBURLIN (1983, VI), Beta Tester
“In un confortevole mondo non lontano, pervaso di IA, si lancia l’app Dreams on Demand per agevolare il sonno. Toccherà a un giovane e ingenuo nerd scoprire, a sue spese, cosa si cela dietro l’allettante proposta”
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Infine un trio di titoli fuori lista. Per ricordare tre temi cruciali della contemporaneità che in essi hanno trovato una voce autentica se non ancora compiutezza letteraria o narrativa:
→ Luce nel deserto di Nainy Traore (1996, Guinea), per la testimonianza cruda, diretta ed efficace sulla traversata del deserto dei migranti africani e soprattutto sul trattamento a loro riservato in Libia. Uno strumento prezioso in un periodo in cui si vogliono tenere lontani i riflettori da una intollerabile realtà
→ Paziente zero di Antonino Gianquinto (1961, VE), un testo di non facile lettura che affronta ingegnosamente la questione dell’autorialità in tempi di intelligenza artificiale. Memorabile il processo sulla proprietà dell’opera nata in collaborazione con l’IA
→ La lezione del silenzio e altri racconti di Umberto Ricci (1932, RA), una raccolta variegata di pezzi dove il nostro più anziano concorrente, in una sorta di stile tardo, si cimenta sul tema del vivere sulla soglia in un’epoca di invecchiamento di massa, almeno in Occidente.
giovedì, 24 Luglio 2025
NUOVE FIRME e SECONDI LIBRI
Ed eccoci ormai prossimi alla chiusura agostana del Premio (anche se in realtà continueremo a lavorare per la revisione e l’invio dei giudizi ai concorrenti della XXXVIII edizione, che invitiamo a pazientare… ma arriverà tutto!). I finalisti dell’edizione, che hanno visto grande interessamento da parte degli editori, sono attualmente ancora al loro vaglio: il lavoro è lungo, soprattutto di questi tempi di bassa marea. Al momento ha brillantemente firmato con Bompiani Flora Giuliano D’Errico col suo avvincente La gabbia, tormentata vicenda sullo sfondo dell’ambiente neofascista romano tra anni Settanta e terzo millennio. Nel frattempo la rete del Premio si è mossa come la sapiente vecchia talpa ed è arrivata una serie di firme per titoli di nostri ex finalisti che non avevano ancora trovato casa, colmando così delle lacune:
→ Loretta Franceschin (XXXV ed., Sono d’acqua i nostri pensieri) ha firmato con Guanda
→ Marina Guglielmi (XXXVI ed., Il vestito più leggero) ha firmato con FuoriAsse
→ Saverio Gangemi (XXXVII ed., Calùra) ha firmato con Rubbettino
→ Diego Pellizzari (XXXVII ed., Diaboli virtus) ha firmato con Polidoro
Tutti bei romanzi (dal ricco e sottile affresco veneto secondo Novecento di Franceschin alla delicata infanzia tratteggiata secondo un tempo einsteiniano da Guglielmi, dalla splendida apocalisse di Calùra all’irruzione dell’irrazionale nella normalità quotidiana di Pellizzari) che hanno dovuto aspettare la giusta congiuntura. E a noi la cosa fa particolare piacere perché significa che le nostre scelte non hanno sostanza effimera e sanno guardare al futuro: a volte bisogna saper attendere l’occasione. A corroborare la forza e il valore dei nostri autori, anche i più eccentrici (nel senso di distanza da una medietà anodina), è uscito un variegato ventaglio di secondi libri e, com’è noto, la seconda prova spesso rappresenta una pietra d’inciampo, difficilmente superabile. Ecco i titoli:
→ Cesare Sinatti, Eco, Italo Svevo (già vincitore ex aequo XXIX ed. con La splendente, Feltrinelli 2018)
→ Giulia Lombezzi, L’estate che ho ucciso mio nonno, Bollati Boringhieri (già finalista XXXIII ed. con La sostanza instabile, Perrone 2021)
→ Yasmin Incretolli, Bellissima, Pidgin (già finalista XXVIII ed. con Mescolo tutto, Tunué 2016)
→ Laura Lanza, La Villa delle ‘nzalore, Astoria (già finalista XXXII ed. con Donna Francesca Savasta, intesa Ciccina, Astoria 2020)
Ed è in vista l’uscita con Mercurio del secondo libro del nostro lirico vincitore della XXXVI edizione, Jacopo Iannuzzi: titolo ancora in gestazione.
Per non parlare dei segnalati, tra cui ci sono state bellissime sorprese: ci limitiamo a ricordare La levatrice di Bibbiana Cau (da noi segnalato alla XXXV ed. col titolo di Mallena) uscito per Nord a maggio di quest’anno e subito entrato in classifica: una sorte che auguriamo a tutti i nostri autori!
Mario Marchetti
mercoledì, 9 Luglio 2025
Le iscrizioni alla XXXIX edizione sono aperte fino alle ore 12 dell’8 ottobre. Per partecipare leggi il bando, le domande frequenti e le istruzioni (il modulo per iscriversi è in fondo a quest’ultima pagina).
giovedì, 26 Giugno 2025
Le iscrizioni alla XXXIX edizione apriranno il 9 luglio 2025.
mercoledì, 25 Giugno 2025
Il materiale da preparare e inviare è costituito da:
In fondo a queste Istruzioni si trova il Modulo online di iscrizione, in cui andranno caricati il file del manoscritto, il file della ricevuta di pagamento e il file del documento d’identità.
Di seguito viene spiegato, passo per passo, come preparare il materiale.
Invitiamo a leggere con attenzione tutti i punti e la sezione Domande Frequenti del sito prima di rivolgersi alla Segreteria.
Il manoscritto deve essere di lunghezza complessiva superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.
La prima pagina deve corrispondere al frontespizio preimpostato, in cui vanno compilati tutti gli spazi relativi ai dati dell’autore e del manoscritto. Solo nel caso in cui non fosse possibile scaricare il frontespizio preimpostato, si prega di riportare comunque nella prima pagina del manoscritto tutti i seguenti dati: nome e cognome, eventuale pseudonimo (solo se strettamente necessario per motivi di privacy), titolo, luogo e data di nascita, luogo di residenza, edizione XXXIX, sinossi (massimo 600 battute, spazi inclusi).
Il testo deve essere impaginato in modo chiaro e leggibile (per esempio: Times New Roman, corpo 12, interlinea 1,5) e non superare, in linea di massima, le 80-90 battute per riga.
Si prega inoltre di inserire i numeri di pagina e, in caso di raccolte di racconti, un indice.
Le copie cartacee devono essere due.
Rilegatura: i manoscritti devono pervenire rilegati, preferibilmente a caldo. Si sconsiglia la rilegatura a spirale (in caso di necessità, si prega di usare la spirale in metallo e non in plastica) così come quella rigida tipo “tesi di laurea”. Non sono ammesse rilegature casalinghe (pinzature, graffette, scotch).
Se l’opera è particolarmente voluminosa, e comunque solo se non sono praticabili altre soluzioni tecniche, è possibile rilegarla suddivisa in due tomi.
Attenzione: i testi devono pervenire rilegati in modo opportuno, così da non ostacolare il lavoro del Comitato di lettura. In caso contrario, verrà richiesto un nuovo invio di materiale.
Il file del testo andrà caricato due volte: sia in formato odt, doc, rtf o docx sia in formato pdf, a prescindere dall’opzione d’iscrizione scelta.
Attenzione: assicurarsi prima di caricarlo che il file sia una versione definitiva del testo.
A prescindere da quale opzione è stata scelta (nel caso dell’OPZIONE A deve corrispondere in tutto e per tutto alla versione cartacea del manoscritto, in caso dell’OPZIONE B il file verrà stampato a stretto giro).
NON VERRANNO APPORTATE MODIFICHE NÉ SOSTITUZIONI.
Il file dell’opera dovrà essere caricato nel Modulo di iscrizione (vedi punto 6).
La denominazione di tutti i file inviati in sede di iscrizione, e quindi compreso quello del testo, deve essere preceduta dal cognome dell’autore: ad es. per un concorrente di nome Paolo Rossi che concorre con un’opera intitolata “Fantasia” i file andranno denominati come segue.
La quota di iscrizione varia in base alla modalità scelta (OPZIONE A oppure OPZIONE B).
Accanto alla modalità tradizionale di invio del materiale (OPZIONE A: due copie cartacee, per posta) anche quest’anno sarà prevista una modalità di invio esclusivamente telematica (OPZIONE B: solo file online, con stampa e rilegatura a cura del Premio).
OPZIONE A:
La quota di iscrizione varia in base alla lunghezza dell’opera presentata:
| Numero di battute del manoscritto (spazi inclusi) | Quota di iscrizione |
| Fino a 120.000 battute | 70 € |
| Da 120.001 a 600.000 | 110 € |
| Da 600.001 a 900.000 battute | 130 € |
| Da 900.001 a 1.200.000 battute | 150 € |
| Oltre le 1.200.000 battute | 180 € |
È prevista una quota ridotta per i concorrenti di età inferiore ai 26 anni (non ancora compiuti all’atto dell’iscrizione):
| Numero di battute del manoscritto (spazi inclusi) | Quota di iscrizione |
| Fino a 600.000 battute | 50 € |
| Da 600.001 a 900.000 battute | 70 € |
| Da 900.001 a 1.200.000 battute | 90 € |
| Oltre le 1.200.000 battute | 120 € |
Si ricorda che, nel caso in cui vengano inviati due o più volumi di una stessa saga o serie, andrà versata una quota di iscrizione per ogni singolo volume.
OPZIONE B:
In aggiunta alla quota di iscrizione (vedi sopra), la stampa e la rilegatura delle due copie del manoscritto saranno a cura del Premio e verranno applicate le seguenti tariffe:
| Numero di battute del manoscritto (spazi inclusi) | Quota di iscrizione | Stampa | Totale |
| Fino a 120.000 battute | 70 € | 20 € | 90 € |
| Da 120.001 a 600.000 | 110 € | 30 € | 140 € |
| Da 600.001 a 900.000 battute | 130 € | 50 € | 180 € |
| Da 900.001 a 1.200.000 battute | 150 € | 75 € | 225 € |
| Oltre le 1.200.000 battute | 180 € | 100 € | 280 € |
| Numero di battute del manoscritto (spazi inclusi) | Quota di iscrizione | Stampa | Totale |
| Fino a 600.000 battute | 50 € | 30 € | 80 € |
| Da 600.001 a 900.000 battute | 70 € | 50 € | 120 € |
| Da 900.001 a 1.200.000 battute | 90 € | 75 € | 165 € |
| Oltre le 1.200.000 battute | 120 € | 100 € | 220 € |
Per i concorrenti under 26 vale la stessa regola:
Attenzione: per questa opzione è prevista esclusivamente la stampa in formato A4. Se si intende partecipare con un testo in altro formato (ad es. in formato A5 o libro in caso di autopubblicazioni, bisognerà utilizzare l’OPZIONE A e inviare autonomamente le due copie del manoscritto).
Il pagamento può essere effettuato per mezzo di:
A) Preferibilmente tramite bonifico bancario (anche istantaneo) utilizzando il codice IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558 intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino, presso Banca Etica, indicando come causale “Iscrizione 39”.
Per bonifici da un paese estero (extra SEPA) utilizzare i seguenti codici:
Beneficiary Bank (57)
Codice BIC/ SWIFT: ETICIT22XXX
Banca popolare Etica SCPA
Via N. Tommaseo 7, 35131 Padova (PD)
Intermediary Bank (56A)
Codice BIC/ SWIFT: POSOIT22XXX
Banca popolare di Sondrio
Piazza Garibaldi 16, 23100 Sondrio (SO)
B) Nel caso in cui non fosse possibile eseguire un bonifico, tramite vaglia postale intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino, Via Madama Cristina 16, 10125 Torino. La completa dicitura dell’intestazione è fondamentale, onde evitare disguidi con le poste.
La ricevuta del pagamento va caricata nel Modulo di iscrizione (vedi punto 6). Si raccomanda di assicurarsi che i dati della transazione (data, beneficiario, importo) siano tutti presenti e ben leggibili.
Il pagamento deve risultare effettuato entro le ore 12.00 dell’8 ottobre 2025.
Il materiale cartaceo è costituito da due copie del manoscritto e dal modulo preimpostato da compilare con i dati dell’autore e accludere al resto del materiale da spedire (senza rilegarlo).
Attenzione: quest’ultimo non è da intendersi in sostituzione del Modulo di iscrizione online. Ha una funzione puramente archivistica, fondamentale in caso di disguidi durante l’iscrizione per poter rintracciare l’autore del testo.
Se un autore partecipa con più opere si prega di inviarle in un unico pacco; in caso di spedizioni multiple in ogni pacco deve essere presente una copia del modulo.
Il materiale può essere inviato come Posta raccomandata (anche con ricevuta di ritorno), Pacco ordinario o tramite corriere.
Si consiglia di non inviare pacchi durante la chiusura della segreteria (mese di agosto) onde evitare incidenti con le consegne.
La spedizione deve risultare effettuata entro le ore 12.00 dell’8 ottobre 2025. Fa fede la data del timbro postale di invio.
L’indirizzo a cui inviare il materiale cartaceo è:
Associazione per il Premio Italo Calvino
via Madama Cristina 16
10125 Torino
Al Modulo di iscrizione si accede cliccando sul tasto in fondo a questa pagina (attivo a partire dalle 12.00 del 09 luglio 2025).
Nel Modulo andranno inseriti i propri dati e caricati il file del testo, la ricevuta di pagamento e la scansione del documento di identità (lato interno se cartaceo; fronte se su tessera).
Le iscrizioni sono chiuse
lunedì, 23 Giugno 2025
Premio Italo Calvino
XXXIX edizione
2025-2026
– iscrizioni aperte dal 9 luglio all’8 ottobre 2025 –
1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentanovesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.
2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.
Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.
(altro…)mercoledì, 18 Giugno 2025























Il Premio Calvino ha compiuto trent’anni. Abbiamo voluto festeggiare questa meta con un ricco carnet. Leggi tutto ->
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