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QUOTA 5

martedì, 12 Settembre 2023

Ed eccoci a fare il punto sui finalisti accasati della XXXVI edizione. Siamo a quota 5. Bene, ma speriamo di fare meglio. Il testo vincitore, White people rape dogs di Jacopo Iannuzzi ‒ una voce spersa tra cielo e terra, dall’inconfondibile sound febbricitante, che ci viene da una nuova generazione di ribelli senza causa ‒ comparirà nella primavera 2024 da Einaudi Stile Libero. Sempre Einaudi, nella collana “Unici”, dove ha già visto la luce Altro nulla da segnalare della nostra Francesca Valente, pubblicherà Pietà del giovane Antonio Galetta: uno sguardo fenomenologico sulla palude politica italiana, e una preziosa collaborazione con una delle più interessanti scommesse editoriali degli ultimi tempi. Italo Svevo, nostra partner in tante felici avventure librarie (ricordiamo almeno Lingua madre di Maddalena Fingerle), ha scelto O’Cane di Luigia Bencivenga ‒ menzione speciale della Giuria ‒, uno straordinario affondo, aguzzo e non mimetico, nella Napoli fuori controllo che la cronaca ostinatamente ci ripropone. Agenzia Alcatraz, guidata da un manipolo di giovani di grande fede nella letteratura, ospiterà, nella collana “Labirinti” che insegue scritture d’avanguardia, Nataroccia di Silvana Miano, accanto alla nostra Jessica La Fauci e al suo Croste: ne emergono, facendo leva sul corpo, due attualissimi profili femminili. Atlantide, con il suo progetto di diffusione selettivamente mirato alle librerie indipendenti, per parte sua ha messo gli occhi sul magico La malinconia dei coralli dello psichiatra Giuseppe Quaranta, che ci porta con la sua scrittura avvolgente sulle vie della memoria e della condanna all’invecchiamento.

E per chiudere in bellezza, il 3 ottobre finalmente uscirà per La Nave di Teseo I calcagnanti, il romanzo fantasticamente eversivo di Nicolò Moscatelli, vincitore della XXXV edizione.

Mario Marchetti

Segnalati XXXVI

domenica, 20 Agosto 2023

Una nota. Chiarimenti e riflessioni

È appena terminata la lunga, impegnativa e coinvolgente avventura della scelta dei segnalati, e siamo oltre la metà di agosto. Da fuori ci si chiede: perché tanto tempo? Certamente ci eravamo fatti una prima idea al momento della scelta dei finalisti. Scelta, questa, tutto sommato, meno difficile perché deve trattarsi di opere impeccabili sotto tutti i profili, emerse da un serrato incrocio di letture. Ma i testi che si segnalano non sono perfettamente compiuti. Occorre fare una complessa scelta comparativa avendo presente il quadro d’insieme. E così, dopo la Premiazione, a luglio, si editano tutti i giudizi prodotti dai gruppi di lettura e c’è chi li rilegge tutti. A questo punto il quadro si fa più chiaro. In caso siano insorti dei dubbi si interloquisce ancora con i lettori, e talora si rileggono ancora una volta certi testi. Desideriamo davvero essere il più possibile radicati nella materia narrativa che abbiamo ricevuto… I criteri di scelta poi non sono matematici e debbono tener conto di molti fattori: il testo è formalmente corretto? È un testo di buona fattura editoriale, senza speciali ambizioni letterarie? È ben costruito? Ha uno stile personale? La lingua è innovativa? Affronta argomenti interessanti? Li affronta da una nuova prospettiva? È un testo con dei difetti ma che dice qualcosa di nuovo? Ha un riconoscibile potenziale, ma non pienamente sviluppato? E così via…

E bilanciare pregi e difetti, come si può capire, è un’operazione sottile che richiede tempo e riflessione.

Ma perché parlare di avventura? La rilettura dei giudizi ci porta a cogliere delle tendenze, a individuare nuovi campi di scrittura, a intuire in che senso va evolvendosi la lingua, e a capire meglio chi siano i nostri concorrenti. Veniamo allora a qualche rapida considerazione di merito sui testi in concorso con un occhio particolare ai segnalati. Quanto alla lingua e alla costruzione dei testi, sempre meno sono gli sperimentalismi, a conferma di un trend editoriale, ma anche critico e di chi legge, diffidente verso le rivoluzioni letterarie. La lingua tende a omogeneizzarsi verso un parlato in stile internazionale senza complessità sintattiche o, in alternativa, a creare smussate mescidanze tra lingua e dialetto in reciproca osmosi. Quest’ultimo fenomeno concerne soprattutto le aree del Sud, dove si assiste anche al fenomeno della ricostruzione della memoria famigliare da parte delle terze generazioni istruite in linea essenzialmente femminile. Quanto ai temi, a parte il noto prevalente interesse (confermato dall’ultimo Strega) per i rapporti intrafamigliari e per i problemi legati alle patologie (interesse speculare all’ossessione narcisistica per il corpo e la prestazione) e alla propria posizione esistenziale, a parte anche l’eclissarsi della fantascienza ma anche del fantasy (con l’eccezione di qualche sparso tocco di realismo magico), quest’anno, superata la crisi Covid, si sono anche assottigliate le vere e proprie distopie, forse perché distopico è sentito il presente senza futuro che si vive e lo sguardo preferisce volgersi al passato. E questo proprio ci pare il nuovo punto interessante: da una parte, ricostruire l’archeologia famigliare o locale, dall’altra tornare a un passato ricostruito liberamente, senza sottostare troppo alle risultanze delle ricerche storiche, passato che può essere la vicenda partigiana o la corte di Versailles o l’epoca romana che torna a essere suggestiva (di questa tipologia ne abbiamo ricevuti svariati, anche se nessuno è tra i trenta gloriosi): in questo passato ‒ in realtà un cronotopo fittizio ‒ si inscenano le pulsioni del presente dal quale si sono prese le distanze. E se di avventura si parla la si proietta nell’epoca d’oro dei viaggi per mare non certo nella nostra epoca di crociere blindate (senza parlare di altri drammatici viaggi mediterranei di cui anche sembra essersi persa traccia rispetto ad altri anni), e se si parla dell’oggi sociale lo si fa in chiave di deformazione grottesca, per dire, la camorra in salsa slapstick.

Mario Marchetti

I 30 gloriosi

Francesca ANDREINI (1966, RM), Hiko

per la delicatezza con cui viene trattato un diffuso fenomeno dei nostri tempi, i giovani che si isolano, riuscendo a conferire singolarità alla voce del giovane protagonista

Camilla AZZONI (1990, PR), L’importante è non cadere dal palco

per l’abilità dell’autrice nel farci vedere la realtà attraverso la lente distorta del protagonista, affetto da un profondo senso di inadeguatezza mascherato da un altrettanto profondo narcisismo

Alessandro BESANA (1988, LC), Cronache da Palmerano

per la fluidità e, al contempo, l’acribia con cui si descrive un paese d’invenzione più autentico di un paese reale, un perfetto microcosmo dell’Italia del Novecento

Stefano BESI (1979, RM), Io / Ruggine

per l’appassionante racconto che sullo sfondo di Venezia ripropone, in chiave moderna ma non senza un tocco di magia, gli eterni interrogativi posti dell’Alcesti euripideo

Catherine Letizia BOGLIACINO (1978, CH), Vuoti di parole

per l’inedita prospettiva con cui affronta sul piano narrativo l’universo della sordità, prospettiva che implica e mette in questione, congiuntamente, udenti e non udenti

Nicolò CAVALLARO (1981, RM), Mentre Sabrina spira oppure Il lama dell’Alabama

per l’inesausta effervescenza verbale, divertente, ironica e colta che deflagra su un rumore di fondo, memento e monito della realtà ultima della condizione umana

Sara CIOLFI (1979, SI), Nato con la camicia

per il garbo e l’accuratezza di una prosa toscaneggiante profumata di antico che sciorina una deliziosa fiaba realistica fuori del tempo, anch’essa radicalmente toscana

Leonardo DI BRINA (1949, RM), Thorold. Il gentiluomo di Capri

per la documentata e avvincente ricostruzione della biografia di un aristocratico inglese del Settecento dalle mille avventure che si concluderà a Capri, dove ne resta ancora testimonianza

Lucio DI CICCO (1952, RM), Vita avventurosa di un’acciuga cantabrica

per il realismo forte e multicolore fuso a una fantasia fiabesca con cui sono immaginate le turbinose avventure per tutti i mari del nomade protagonista

Marta FORNASIERO (1980, PD), Anelli di accrescimento

per l’abile intreccio delle esistenze di due donne con ombre nel loro passato di violenze e molestie subite da parte di persone amate: ciascuna le affronterà a suo modo

Desideria GANDOLFI (1971, FI), L’erba voglio

per lo scintillante racconto della carriera di una cattiva ragazza che, povera e brutta, nella Toscana ottocentesca, ottiene denaro, potere e sesso, grazie a una lucida intelligenza criminale”

Luca GARRONE (1970, MI), Aquae mundi

per l’avventuroso piglio picaresco e per la suggestione di una trama che trascorre tra Langhe seicentesche e mar Ligure non senza un tocco di fantastico e una spruzzata melvilliana

Anna GASCO (1954, TO), La storia taciuta

per l’inusuale focus sui tempi della Resistenza attraverso la storia, ispirata alla realtà, di una donna libera tra partigiani e nazisti, uccisa ingiustamente come spia nell’ora della liberazione

Chiara GHIGLIONE (1972, GE), Anche l’ultimo giorno ha il suo mattino

per l’intensità con cui viene raffigurato il manifestarsi del male, uno stupro, all’interno di una comunità elettiva in una originale piegatura della tensione tra maschile e femminile

Marta LAMALFA (1990, RM), L’isola dove volano le femmine

per l’interessante rievocazione, tra verismo e realismo magico, di un episodio dimenticato della storia, le allucinazioni collettive da segale cornuta che infuriarono ad Alicudi a inizio 900”

Wanda LUBAN (1961, CH), La signora dei canarini

per le variegate scorribande, tra enciclopedismo e fantastico, nei regni vegetale e animale, ma anche umano, in una costellazione triangolare che tocca Bretagna, Socotra e le Canarie

Annalisa MANISCALCO (1988, RM), Io sono per me una terra straniera

per la magistrale conduzione di una sorda battaglia tra due donne, una centenaria italo-americana e la sua accompagnatrice, in un viaggio che le porterà da Roma a New York

Stefania MICHELI (1966, BS), Bella madre

per la potente figura della protagonista che emerge dall’intreccio delle voci narranti di madre e figlia, una figura renitente ai doveri costituiti in nome del proprio sé

Marco MINGHETTI (1963, MI), Ariminum Circus, Stagione I

per l’impeccabile scrittura intessuta di infiniti echi culturali che mira a comporre, con l’accompagnamento di splendide illustrazioni, un vorticoso manuale di letteratura futuribile”

Sebastiano MONTESI (1992, MI), W

per l’empatica scorrevolezza di un testo venato di postmodernismo che ci immette con umanità e ironia nel mondo del wrestling, specchio di un’epoca narcisistica, ossessionata dal corpo

Maria Sofia MORMILE (1993, RM), La follia dei gigli

per lo splendido affresco umano della corte di Versailles alla morte di Luigi XV dipinto dalla prospettiva di quattro principi del sangue in una fascinosa e malinconica versione controfattuale

Stefano PAGLIAROLI (1971, LT), Le sabbie di Ulubre

per il profondo senso della natura innervante una vicenda che vede trasformarsi un luogo laziale dagli echi mitici e proliferante di vita organica in un’enorme e redditizia cava di sabbia

Cinzia PANZETTINI (1958, BI), Rondò di Risera

per la resa attenta e affettuosa del mondo di risaia che fa da sfondo a una catturante vicenda dai toni del feuilleton, con una buona gestione dell’intreccio, dei colpi di scena, delle rivelazioni

Andrea PAULETTO (1982, MB), Scaglie

per la densità descrittiva di periferie, quotidianità e lavoro dove ripetizione e assenza di futuro sono la cifra dominante: straordinario lo sguardo sui camionisti, odierni navigatori

Marika PISCITELLI (1980, BN), Senza meraviglia

per l’elegante riutilizzazione, grazie a un’abile e sorvegliata drammaturgia, del classico topos della cena di famiglia, in cui esplodono i non detti e le tensioni soffocate

Nicoletta SALOMON (1967, FI), Royal  

per la sottile e oggettivante rappresentazione del sentire di una bambina che vede il mondo degli adulti, del palazzo in cui vive, degli amici, dalla sua postura insieme ingenua e disincantata

Stella SCHITO (2000, LE), Un Dio di assenza

per la trascinante ricostruzione dell’incubo in pieno sole in cui scivola il giovane protagonista, fra allucinazioni psichedeliche e pulsioni erotiche nel corso di una vacanza in un’isolata masseria

Alessandro SILVA (1976, PR), Disciplina partigiana

per la visionarietà e la lingua espressionistica con cui si rivitalizza la materia partigiana, in un ardito e azzardato mix di splatter e memoria storica”

Jonathan ZERBIB (1988, NA), La Caduta dei Lammatari

per la narrazione frizzante e grottesca della caduta di un clan camorristico, in un tripudio di prostitute, teste mozzate e kitsch che ammicca con intelligenza alla sceneggiata napoletana

Marina ZUCCHELLI (1986, FR), Latte

per la bella e insolita riflessione sulla maternità che si dipana, trascendendolo, nel complesso rapporto tra due donne, la madre biologica e la balia, in un contesto storico ben documentato

Una straordinaria accoppiata di vincitori e altro…

martedì, 11 Luglio 2023

Nicolò Moscatelli, vincitore della XXXV edizione con I calcagnanti, e Jacopo Iannuzzi, vincitore della XXXVI edizione con White people rape dogs, vedranno nel giro dell’anno che ci sta di fronte i loro manoscritti in libreria: il primo nell’ottobre prossimo con marchio La nave di Teseo, il secondo nel 2024 con marchio Einaudi Stile Libero. Riconoscimenti meritati per due giovani autori che esplorano strade stilistiche e narrative originali, lontane dalla produzione mainstream.

    I calcagnanti, erede idiosincratico del Calvino favoloso, colpisce per il caleidoscopico gusto di una trascinante affabulazione; ma, attenzione, sotto la superficie ludica e avventurosa le carte vengono smazzate e redistribuite per assumere un altro significato: quello che sembrava gioco si rivela nostalgia e proposta di un mondo più giusto dove la sicumera dei potenti venga schiacciata e i sogni dei los de abajo trovino realtà. Certo, un mondo alla rovescia, ma non è male vagheggiarlo. Non è male fendere l’opacità del presente.

    White people rape dogs, un titolo che dice molto già di per sé: un invito al meticciato linguistico, un’attrazione per la sonorità delle parole, un punto di vista collidente col comune sentire bianco. Cinque tasselli per cinque giovani dei nostri tempi dall’interno dell’opacità: sono offuscati, ma con un’aspirazione al cielo, non conciliano col mondo, ma non sanno dove andare, se non altrove. Un testo che può leggersi in molti sensi, palindromo, ma non solo, una sorta di loop esistenziale. Reso con una espressività straordinaria, inedita, dal sound inconfondibile.

    Due proposte che vanno in direzione della nostra ricerca di nuove angolature dello sguardo e dei modi per dirle.

    Altri manoscritti della XXXVI edizione appena terminata stanno naturalmente trovando accoglienza editoriale: ne daremo notizia. E, ancora, altro gradito riconoscimento: il Premio Calvino è stato invitato dall’ambasciata italiana in Ecuador nell’ambito della SLIM (Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, 16-22 ottobre 2023) per portare in tre università del Paese la voce dei suoi autori e per ricordare Italo Calvino in occasione del centenario della nascita. E forse, con la stessa missione, andremo anche a Barcellona.

Mario Marchetti

XXXVI Edizione – Galleria fotografica

lunedì, 26 Giugno 2023

(cliccaie sulle immagini per ingrandire)

Finalisti e Giuria

Dietro le quinte

Il bando della XXXVII Edizione

lunedì, 19 Giugno 2023

Premio Italo Calvino
XXXVII edizione
2023-2024

– iscrizioni aperte dal 12 luglio al 10 ottobre 2023 –

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentasettesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

Leggi tutto ->

XXXVII Edizione – istruzioni per l’iscrizione

lunedì, 19 Giugno 2023

Il materiale da preparare e inviare è costituito da:

  • Due copie cartacee rilegate (solo OPZIONE A)
  • Il modulo preimpostato con i dati dell’autore (da compilare, stampare e allegare alle copie cartacee del manoscritto; non va rilegato alle copie cartacee ma solo spedito nel pacco insieme ad esse: servirà a rintracciare l’autore in caso di disguidi con l’iscrizione telematica). Scarica il modulo preimpostato in formato .doc (solo OPZIONE A)
  • Il file di testo (che dovrà essere caricato nel Modulo di iscrizione disponibile sul nostro sito e la cui prima pagina dovrà corrispondere al frontespizio preimpostato).  Scarica il frontespizio preimpostato in formato .doc
  • La ricevuta di pagamento.
  • La scansione di un documento di identità: carta d’identità o passaporto (che dovrà essere caricata nel Modulo di iscrizione; scannerizzare solo il lato interno).

In fondo a queste Istruzioni si trova il Modulo online di iscrizione, in cui andranno caricati il file del manoscritto, il file della ricevuta di pagamento e il file del documento d’identità.

Di seguito viene spiegato, passo per passo, come preparare il materiale.

Invitiamo a leggere con attenzione tutti i punti e la sezione Domande Frequenti del sito prima di rivolgersi alla Segreteria.

1) Preparare il manoscritto

Il manoscritto deve essere di lunghezza complessiva superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.

La prima pagina deve corrispondere al frontespizio preimpostato, in cui vanno compilati tutti gli spazi relativi ai dati dell’autore e del manoscritto. Solo nel caso in cui non fosse possibile scaricare il frontespizio preimpostato, si prega di riportare comunque nella prima pagina del manoscritto tutti i seguenti dati: nome e cognome, eventuale pseudonimo (solo se strettamente necessario per motivi di privacy), titolo, luogo e data di nascita, luogo di residenza, edizione XXXVII, sinossi (massimo 600 battute, spazi inclusi).

Il testo deve essere impaginato in modo chiaro e leggibile (per esempio, Times New Roman, corpo 12, interlinea 1,5) e non superare, in linea di massima, le 80-90 battute per riga.

Si prega inoltre di inserire i numeri di pagina e, in caso di raccolte di racconti, un indice.

2) Preparare le copie cartacee (solo OPZIONE A)

Le copie cartacee devono essere due.

Rilegatura: i manoscritti devono pervenire rilegati, preferibilmente a caldo. Si sconsiglia la rilegatura a spirale (in caso di necessità, si prega di usare la spirale in metallo e non in plastica) così come quella rigida tipo “tesi di laurea”. Non sono ammesse rilegature casalinghe (pinzature, graffette, scotch).

Se l’opera è particolarmente voluminosa, e comunque solo se non sono praticabili altre soluzioni tecniche, è possibile rilegarla suddivisa in due tomi.

Attenzione: i testi devono pervenire rilegati in modo opportuno, così da non ostacolare il lavoro del Comitato di lettura. In caso contrario, verrà richiesto un nuovo invio di materiale.

3) Preparare e inviare il file del testo

Il file del testo andrà caricato due volte: sia in formato odt, doc, rtf (non si accettano testi in formato docx) sia in formato pdf, a prescindere dall’opzione d’iscrizione scelta.

Attenzione: assicurarsi prima di caricarlo che il file sia una versione definitiva del testo, a prescindere da quale opzione è stata scelta (nel caso dell’OPZIONE A deve corrispondere in tutto e per tutto alla versione cartacea del manoscritto, in caso dell’OPZIONE B il file verrà stampato a stretto giro).

NON VERRANNO APPORTATE MODIFICHE NÉ SOSTITUZIONI.

Il file dell’opera dovrà essere caricato nel Modulo di iscrizione (vedi punto 6).

La denominazione di tutti i file inviati in sede di iscrizione, e quindi compreso quello del testo, deve essere preceduta dal cognome dell’autore: ad es. per un concorrente di nome Paolo Rossi che concorre con un’opera intitolata “Fantasia” i file andranno denominati come segue.

  • Rossi-Fantasia.doc
  • Rossi-Fantasia.pdf
  • Rossi-bonifico
  • Rossi-documento

4) Il pagamento e l’invio della ricevuta

La quota di iscrizione varia in base alla modalità scelta (OPZIONE A oppure OPZIONE B).

Accanto alla modalità tradizionale di invio del materiale (OPZIONE A: due copie cartacee, per posta) anche quest’anno sarà prevista una modalità di invio esclusivamente telematica (OPZIONE B: solo file online, con stampa e rilegatura a cura del Premio).

OPZIONE A:

La quota di iscrizione dipenderà dal numero di battute complessivo del testo: per testi con numero di battute inferiore o uguale a 600.000, spazi inclusi, è di € 100. Per testi che superino le 600.000 battute, spazi inclusi, la quota di iscrizione è di € 120. Per testi che superino le 900.000 battute, spazi inclusi, la quota di iscrizione è di € 150. Per testi che superino le 1.200.000 battute, spazi inclusi, la quota di iscrizione è di € 180. Per i concorrenti di età inferiore ai 26 anni all’atto dell’iscrizione la quota è di € 50 (€ 70 per opere che superino le 600.000 battute, spazi inclusi; € 90 per opere che superino le 900.000 battute spazi inclusi, € 120 per opere che superino le 1.200.000 battute).
Si ricorda che, nel caso in cui vengano inviati due o più volumi di una stessa saga o serie, andrà versata una quota di iscrizione per ogni singolo volume.

OPZIONE B:

In aggiunta alla quota di iscrizione (vedi sopra), la stampa e la rilegatura delle due copie del manoscritto saranno a cura del Premio e verranno applicate le seguenti tariffe: fino a 600.000 battute € 30 (per un totale di € 130), fino a 900.000 battute € 50 (per un totale di € 170), fino a 1.200.000 battute € 75 (per un totale di € 225), oltre le 1.200.000 battute € 100 (per un totale di € 280). Attenzione: per questa opzione è prevista esclusivamente la stampa in formato A4. Se si intende partecipare con un testo in altro formato (ad es. in formato A5 o libro in caso di autopubblicazioni, bisognerà utilizzare l’OPZIONE A e inviare autonomamente le due copie del manoscritto).

Il pagamento può essere effettuato per mezzo di:

A) Preferibilmente tramite bonifico bancario IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558 intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino, presso Banca Etica, indicando come causale “Iscrizione 37”.

Per bonifici da un paese estero (extra SEPA) utilizzare i seguenti codici:

Beneficiary Bank (57)
Codice BIC/ SWIFT: ETICIT22XXX
Banca popolare Etica SCPA
Via N. Tommaseo 7, 35131 Padova (PD)

Intermediary Bank (56A) 
Codice BIC/ SWIFT: POSOIT22XXX
Banca popolare di Sondrio
Piazza Garibaldi 16, 23100 Sondrio (SO)

Attenzione: non è possibile effettuare bonifici istantanei.

B) Nel caso in cui non fosse possibile eseguire un bonifico, tramite vaglia postale intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino, c/o L’Indice, Via Madama Cristina 16, 10125 Torino. La completa dicitura dell’intestazione è fondamentale, onde evitare disguidi con le poste.

La ricevuta del pagamento va caricata nel Modulo di iscrizione (vedi punto 6). Si raccomanda di assicurarsi che i dati della transazione (data, beneficiario, importo) siano tutti presenti e ben leggibili.

Il pagamento deve risultare effettuato entro le ore 12.00 del 10 ottobre 2023.

5) Come inviare il materiale cartaceo (solo OPZIONE A)

Il materiale cartaceo è costituito da due copie del manoscritto e dal modulo preimpostato da compilare con i dati dell’autore e accludere al resto del materiale da spedire (senza rilegarlo). Attenzione: quest’ultimo non è da intendersi in sostituzione del Modulo di iscrizione online. Ha una funzione puramente archivistica, fondamentale in caso di disguidi durante l’iscrizione per poter rintracciare l’autore del testo.

Se un autore partecipa con più opere si prega di inviarle in un unico pacco; in caso di spedizioni multiple in ogni pacco deve essere presente una copia del modulo.

Il materiale può essere inviato come Posta raccomandata (anche con ricevuta di ritorno), Pacco ordinario o tramite corriere. Si consiglia di non inviare pacchi durante la chiusura della segreteria (mese di agosto) onde evitare incidenti con le consegne.

La spedizione deve risultare effettuata entro le ore 12.00 del 10 ottobre 2023. Fa fede la data del timbro postale di invio.

L’indirizzo a cui inviare il materiale cartaceo è:

Associazione per il Premio Italo Calvino
c/o L’Indice, via Madama Cristina 16
10125 Torino

6) Il Modulo di iscrizione

Nel Modulo andranno inseriti i propri dati e caricati il file del testo, la ricevuta di pagamento e la scansione del documento di identità (lato interno).

Procedi con il modulo di iscrizione ->