36° Edizione

Silvana Miano

Nataroccia

Intervista all’autore e lettura di un brano

Presentazione critica a cura del Premio

Al centro di Nataroccia, ambientato in Sicilia, vi sono due temi strettamente embricati: il corpo e la sua accettazione sotto la morsa omologante del giudizio sociale e il grande amore di una figlia per il padre. Fulvia è bulimica e presumibilmente obesa, suo padre è un macellaio melomane, che sul sottofondo di Verdi e Mascagni la abitua affettuosamente a trafficare con le carcasse e ad accettare la materialità della carne: il body shaming, per lui, non esiste. La lingua, dalle misurate contaminazioni regionali, è asciutta e urticante.

Silvana Miano è nata in Sicilia nel 1982. È cresciuta tra Troina e Catania per poi trasferirsi a Bologna presso la cui Università si è laureata in Progettazione Educativa. Ha sempre lavorato in campo sociale; al momento coordina gli asili nido per il comune di Piacenza. Ha frequentato la scuola di scrittura Bottega Finzioni di Bologna e sta laureandosi in Filologia moderna. Ha pubblicato racconti in antologie per Fernandel (Uno due tre, in Mani, 2015) e Pendragon (Senza inizio né fine, in Il mondo è da rifare, 2023).