Giurie

La giuria della XXXII Edizione

lunedì, 11 Febbraio 2019

PEPPE FIORE (1981)

Nato a Napoli, vive e lavora a Roma. È stato finalista al Premio Calvino nel 2003 (XVI edizione) con Ho sognato cani di gomma. A partire dal suo esordio editoriale nel 2005 ha pubblicato due raccolte di racconti (L’attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi, Coniglio 2005; e Cagnanza e padronanza, Gaffi, 2008) e tre romanzi (La futura classe dirigente, minimum fax 2009; Nessuno è indispensabile, Einaudi 2012 e, sempre con Einaudi, nel 2017, Dimenticare). Collabora con La Lettura e col Corriere del Mezzogiorno. Attivo anche in campo televisivo come editor e sceneggiatore, ha lavorato per le serie Non uccidere di Claudio Corbucci (2015-17) e The Young Pope di Paolo Sorrentino (2016).

 

GIUSEPPE LUPO (1963)

Insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica. Ha esordito nella narrativa con L’americano di Celenne (Marsilio 2000), con cui nel 2001 ha vinto i Premi Berto e Mondello Opera Prima, e nel 2002 il Prix du premier roman di Chambéry. Con i successivi romanzi ha vinto numerosi premi, tra cui il Grinzane Cavour, il Selezione Campiello, il Vittorini, il Dessì. La sua ultima opera, Gli anni del nostro incanto (Marsilio 2017) si è aggiudicata il Viareggio-Rèpaci 2018. È autore del pamphlet Mosè sull’arca di Noè. Un’idea di letteratura (Editrice La Scuola 2016). Consulente editoriale, dirige la collana Novecento.0 presso Hacca. Collabora alle pagine culturali di “Avvenire” e del “Sole”.


ROSSELLA MILONE (1979)

Nata a Napoli, vive a Roma. Ha ricevuto una menzione della giuria al Premio Calvino 2005 (XVIII edizione) con Prendetevi cura delle bambine (Avagliano 2007). Con Einaudi ha pubblicato La memoria dei vivi (2008, Premio Pistoia), Poche parole, moltissime cose (2013) e Cattiva (2018, finalista al Premio Volponi); con Laterza Nella pancia, sulla schiena, tra le mani (2011); con minimum fax nel 2015 la raccolta di racconti Il silenzio del lottatore. Ha collaborato con Internazionale, Il Mattino, L’Indice dei libri del mese, Il Fatto Quotidiano e attualmente scrive sull’Espresso. Ha fondato e coordina il progetto Cattedrale, osservatorio che monitora. promuove e sostiene la forma del racconto letterario.


DAVIDE ORECCHIO (1969)

Nato a Roma, dove vive e lavora, è storico di formazione e giornalista. Ha esordito nella narrativa nel 2011 con le vite reali e immaginarie di Città distrutte: sei biografie infedeli (Gaffi 2011; il Saggiatore 2018) grazie alle quali ha vinto il Premio Supermondello nel 2012 ed è arrivato finalista ai premi Volponi e Napoli. In seguito ha pubblicato il romanzo Stati di grazia (il Saggiatore 2014) finalista al Premio Bergamo 2015, e Mio padre la rivoluzione (minimum fax 2017), opera controfattuale sulla Rivoluzione russa, Premio Campiello–Selezione Giuria dei Letterati 2018, finalista ai premi Napoli e Bergamo. Scrive sul blog Nazione Indiana e suoi racconti sono apparsi sulla rivista Nuovi Argomenti.


SANDRA PETRIGNANI (1952)

Nata a Piacenza, vive tra Roma e la campagna umbra. Ha scritto per diverse testate, dal Messaggero a Panorama, dall’Unità al Foglio. Nel 1987 l’esordio nella narrativa con Theoria (Navigazioni di Circe, poi ripreso da Baldini&Castoldi). Seguono altre opere di narrativa e libri di viaggio con qualche incursione nel teatro, nel radiodramma e nella letteratura per l’infanzia (Elsina e il grande segreto, Rrose Sélavy 2015). Fra il 2002 e il 2018 ha pubblicato con Neri Pozza La scrittrice abita qui, Care presenzeAddio a Roma, Marguerite (ispirato alla Duras), La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, terzo classificato allo Strega 2018, e vincitore dei premi Dessì, Il Globo e l’internazionale The Bridge.