Diari

Adil Bellafqih, Baratro

venerdì, 16 Settembre 2016

Il postino mi sventolò davanti una lettera di Equitalia.

«Mi lasci una firma qui?»

Certo, questo e altro per un mio fan, pensai rigirandomi la busta tra le mani. Le reazioni che quelle buste dall’aria innocente potevano scatenare in una famiglia avevano la portata di un terremoto (altro…)

Claudia Cautillo, Il fuoco nudo

venerdì, 16 Settembre 2016

Ecco, e ti pareva. Come un fulmine a ciel sereno, dalle alte sfere del Calvino arriva la mail in cui chiedono, a ciascuno di noi, di raccontare la propria esperienza di finalista della XXIX edizione. Ohibò, di fronte all’ingrato compito non posso evitare di argomentare a me stessa che la più acclarata cortesia mondana, oltre al quanto mai sano istinto di conservazione che solitamente la accompagna, dovrebbero necessariamente spingermi a (altro…)

Giuseppe Imbrogno, Il perturbante

venerdì, 16 Settembre 2016

Pomeriggio, sono in ufficio, squilla il cellulare. Non riconosco il numero, penso a una chiamata di lavoro, rispondo.

Pronto?

Pronto, sono Mario Marchetti… Il Presidente del Premio Calvino…

Ci metto qualche secondo a realizzare… Il Calvino? (altro…)

Elisabetta Pierini, L’interruttore dei sogni

venerdì, 16 Settembre 2016

Conclusa la 27° edizione del Premio Calvino e con una scheda del Comitato di Lettura superiore alle mie più ottimistiche aspettative, immaginavo che il più fosse fatto. Invece no. Mario Marchetti mi telefona qualche mese dopo per dirmi molto dispiaciuto che sono troppo (altro…)

Alessandro Pierozzi, La serrata

venerdì, 16 Settembre 2016

Immagina…

I Sempiterni sull’Olimpo, ogni tanto, quando sono stanchi di contemplarsi nell’infinita immobilità del tempo, rompono la noia guardando quello che combinano sul pianeta Terra. Toh! E quello cos’è, dice Giove. Nettuno emerge da un tripudio di Nereidi, Ninfeidi, Triadi, Asteroidi e guarda anche lui. Mi pare (altro…)

Martina Renata Prosperi, Branchia

venerdì, 16 Settembre 2016

Fra tutti gli artisti io invidio i musicisti, i compositori, i pittori, le cui opere sono mari navigabili, e luoghi abitabili come ricordi. Cavare musica dalle sillabe invece è come brandire un grissino e titillare un calice: le parole sono strumenti quotidiani. Difficile pretendere che qualcuno le ascolti, e imbastire una melodia, una dimora, un viaggio, contentandosi delle posate sul tavolo. Eppure a volte capita – di viaggiare (altro…)

Eugenio Raspi, Inox

venerdì, 16 Settembre 2016

Sono ripartito da Torino mercoledì mattina. Sveglia, colazione e via di corsa, niente turismo del giorno dopo. Il Museo Egizio l’avevo visitato lunedì, i viali tra la stazione e piazza Castello li conoscevo passo passo dopo averli percorsi fino a stancarmi, attendendo l’evento dell’indomani. (altro…)