Antologia finalisti XXVI

IL VENTRE DELLA REGINA di CARLO DE ROSSI

giovedì, 25 Aprile 2013

Incipit

Sembrerebbe banale dire che sono malato di immaginazione, ma questo è, una grave disabilità per chi deve vivere tra queste quattro forzature.
Da una settimana cerco di farmi dare un bacio da Patrizia ma lei non ha ancora inalato del tutto i miei vapori afrodisiaci, si vede da come è presa da se stessa, sarebbe un peccato non dare un vero lavoro alla sua lingua ossidata, e mi viene il dubbio di aver sbagliato copione. Eccomi qui ad arrotondare emozioni per non morire di noia. Sono vestito di nero, molto esistenzialista, e aspiro pigramente, rallentando parole che prima di cospargere di fumo misuro con controllata maniacalità. Dico ad esempio che domani mi metterò a graffiare i miei alibi, suona bene. Mi faccio chiamare Matteo, non ho un vero e proprio passato. Potrei raccontarvi di quando ero obiettore di coscienza o di quando Domenico ha cercato di portarmi a letto, oppure dei dieci anni di rapporto di coppia, ma che noia sarebbe. Non so come sia successo, forse la mattina del mio compleanno, fatto sta che il leone ha sentito il richiamo e si è messo a ruggire. Io e Confucio ci siamo stretti in un’alleanza soprasensibile e ci siamo guardati negli occhi. Non ricordo se fossero a mandorla, eppure li aveva ipnotici, e piano piano, sul display della mia mente assopita, oltre a scusarsi di essersi dimenticato i miei trentatrè anni, ha digitato PER ESSERE FELICI BISOGNA CAMBIARE SPESSO. Da quel giorno passeggio nudo per casa, se sono solo, oppure cambio colore a seconda delle donne su cui mi poso.