Giurie

EVELINA E LE FATE di SIMONA BALDELLI

venerdì, 15 Giugno 2012

LE FATE E LA BOTOLA NELLA STALLA

 

Girato l’angolo le sembrò di vedere l’orlo della gonna della Nera che spariva in un cespuglio.
Quando arrivò là dietro la Nera non c’era ma oltre la siepe sbucò la faccia della Scepa che la guardava ridendo. Forse le fate volevano giocare a tingolo con lei. Allora si nascose a sua volta dietro il muro del gabinetto che stava vicino al pollaio ed aspettò che la venissero a trovare. Infatti poco dopo vide la Nera che le passò davanti in un batter d’occhio. Adesso era la volta sua di andarla a cercare. Provò a vedere se per caso stava dietro il tronco del noce. Ma non vide nessuno. Allora si spostò piano piano verso il retro della stalla. Ed eccole là, ferme, sospese a mezz’aria, che l’aspettavano.
– Tingolo per la Nera e la Scepa! – gridò Evelina toccando il muro.
Le due fate entrarono insieme nella stalla così velocemente che pareva che i mattoni le avessero risucchiate. Quello però non era mica giusto. Ormai Evelina le aveva trovate e loro si approfittavano del fatto che potevano passare attraverso i muri per nascondersi di nuovo.
Decise di andarle a prendere dentro la stalla.


All’improvviso la Nera saltò fuori dalla biada di una delle mangiatoie. Evelina fece uno stolzo perché non se l’aspettava proprio…e fece un salto indietro anche lei… ma quello che non calcolò fu la medaglietta che aveva nella tasca davanti.
Questa infatti uscì fuori e rotolò per terra. Ma non fu tutto.
Evelina sentì il suono del metallo che toccava terra molto sotto di lei.
Soffiò e spazzò la paglia con le mani per capire dove fosse andata ad infilarsi la Madonna.
Fece scorrere l’indice fra le assi di legno per vedere se trovava un buco o una fessura…

C’era una porta per terra.