
I 38 semifinalisti e uno sguardo d’insieme.
Attendiamo da tutte e tutti il racconto completo per lunedì 24 marzo.
Il 17 aprile saprete chi sono i 10 finalisti e troverete il loro testo sul sito dell’Indice dei Libri del Mese. Tra il 17 e il 27 aprile chi vorrà potrà votare il suo preferito partecipando così a definire il vincitore del pubblico. Appuntamento, infine, a Torino, al Salone del Libro, dove si scopriranno le carte e si saprà chi sono i due vincitori, uno per la giuria e l’altro “pop”.
- ADESSO Antonio Stefano (1993), La nuda proprietà
- AGNESE Alessandro (1993), La guerra funziona così
- AMATULLI Mariateresa (1991), Ti con uno – Omaggio
- BENNICI Mauro (1979), Un guscio vuoto
- CALABRESI Livio (1987), Il vento fischia il tuo nome
- CATANI Luisa (1998), Notturno
- CATANZARITI Irene (1966), Conosco il mio nome
- CAVALLO Francesco (1993), Luxferre
- CRISCI Ersilia (1978), La preferita
- DI DOMIZIO Alessandro (1980), Fiorire contro i muri
- ESPOSITO Mattia (2001), Le anime stanche
- FUMAROLA Francesco (1978), La zanzara americana
- GALLO Enrico (1976), Legami (la musica in testa)
- GAROFALO Manlio (2001), Lo Zoo delle Professioni Perdute
- GERBO D. Estia (1990), La casa di Acheronte ovvero L’ultimo letto
- IOB Annalisa (1988), L’ultima tesa
- IUGA PERIAN Anna Arshagui (1980), Eterna aurora
- LAURITO Chiara (1992), La vecchia Phoebe
- LIBERATORI Claudia (1975), Problemi minori
- LONIGRO Irene (1998), Come bramito di cerve
- MAGGI Margherita (1978), Fondazione
- MANENTI Andrea (1976), Orfeo2025
- MINELLI Ilaria (1972), Il vecchio marlin e la piccola ombra scura
- MODENA Francesca (1982), Collassi
- MOSCHELLA Siria (1999), La gufa
- PICCOLI Mariangela (1978), L’alba dietro le rocce
- RAMETTA Marco (1977), Cheyrem
- RANIERI Francesco (1973), Non ti reggo più
- RAUCCI Anna (1998), Polvere
- REMOLATO Marta (2001), Il pescatore nell’acqua nera
- SCAGLIARINI Andrea (1961), Sulla S
- SCANTAMBURLO Davide (1993), Erano da poco passate le dieci
- SPERANZA Alfredo (1950), La bambina di latta
- STROMMILLO Liborio (1961), Vivaldi e il Capitone
- TOSATO Elena (1979), Libera!
- VEGNI Sandra (1949), Il cavaliere immobile
- VENERUSO Viviana (1996), L’irreparabile
- VITTIGLI Cristiana (1969), Il giorno in cui salvai il mondo
Sguardo d’insieme
Tra le 909 proposte giunte al concorso 38 sono state le prescelte. Più delle 30 previste, come sempre peraltro, perché tante erano quelle interessanti e il livello di scrittura era mediamente buono. Abbiamo cercato di disegnare un ventaglio variegato per temi, età, maschile/femminile, e per opzione (personaggio/incipit), sempre tenendo fermo il criterio della qualità.
Cosa ci ha detto il call di quest’anno e cosa abbiamo imparato? Innanzitutto ci ha permesso di lanciare una sonda sulle preferenze di lettura e quindi su ciò di cui si è nutrito l’immaginario finzionale, e non solo, dei e delle partecipanti (quest’anno c’era una libertà di scelta a tutto campo, aperta dunque al côté personale), ma data l’ampiezza del campione esplorato possiamo tranquillamente generalizzare le nostre riflessioni. Primo aspetto è il prevalente emergere di titoli e personaggi provenienti dalle estese praterie anglo-americane e dalla ricca biblioteca britannica novecentesche (da Hemingway a Scott Fitzgerald a Dylan Thomas, da Nick Hornby a Shirley Jackson a Olivia Laing…), con qualche sforamento nell’Ottocento, in particolare con il fascinoso Moby Dick, che con il suo celebre incipit, i suoi significati simbolici, il suo reietto Ismaele ha attratto tanti aspiranti narratori. Per il secondo Novecento la fa da padrone, con tratto sorprendentemente intergenerazionale, Holden Caulfield con la sua adolescenziale indocilità nei confronti del mondo adulto e del suo conformismo anche espressivo. Non a caso sono stati anche in parecchi a ricorrere all’edoardiano Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Evidentemente il mondo così com’è stato allestito da chi ci ha preceduto nell’antropocene piace poco. Uscendo da questi territori ci si imbatte con reiterata frequenza, ed era inevitabile, nella kafkiana Metamorfosi, nelle sofisticate suggestioni fantastiche alla Borges o alla Cortázar. Né potevano mancare per i sudamericani García Márquez e il suo perennial Aureliano Buendía, o Isabel Allende e Luis Sepúlveda. Con un altro balzo di geografia culturale verso est e verso nord, arriviamo a Olga Tokarczuk e Han Kang con i loro temi di moderna ecologia, o all’amato dai giovani Stig Dagerman per la sua radicale fusione tra scrittura e vita, e l’autenticità che ne promana. Pochi invece, relativamente, i richiami alla tradizione italiana novecentesca, con le felici eccezioni di Dino Buzzati e soprattutto del Calvino immaginoso e fantascientifico; e se ciò indica una sprovincializzazione, segnala anche una globalizzazione dell’immaginario che fa disseccare i rizomi locali (che sia un bene o un male è tutto da discutere, di certo è un qualcosa che non può non avere conseguenze sulla lingua scritta e parlata). Da segnalare, da parte soprattutto femminile, una certa propensione per le scritture del sé, come quelle di Natalia Ginzburg e Alda Merini: in questo caso il racconto perde i suoi connotati canonici per trasformarsi in scandaglio intimo. Da non sottovalutare i ricorsi ai testi del retaggio religioso cristiano, Vangeli, Apocalisse e Genesi: segno dei tempi? Ma anche alle radici classiche e mitologiche della cultura europea: negli ultimi anni se ne era avuto peraltro persistente sentore. Scarsi invece gli indizi di interesse per il postcoloniale, per l’altro dal sé occidentale. Anche la narrativa di genere, infine, non ha avuto significative adesioni, ma qui probabilmente perché il terreno di gioco non è parso favorevole. Insomma sono tante le riflessioni che possono svilupparsi e, certo, da approfondire. Ne riparleremo, sempre in dialogo virtuale con chi scrive nella solitudine della sua stanza, mirando a un reciproco allargamento di orizzonti. E invitiamo intanto, chi potesse, a intervenire all’incontro che terremo insieme a Franca Cavagnoli e Orazio Labbate domenica 23 al Book Pride di Milano sul tema “Romanzi che generano romanzi, personaggi che tornano”: non mancheranno stimoli e suggestioni sul retelling.
Mario Marchetti
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