call racconti 2025

Retelling

lunedì, 16 Dicembre 2024

Retelling: “Adotta un incipit o un personaggio e narra… a modo tuo”

Con tale dicitura si vuole lasciare il massimo spazio alle preferenze ideali, di scrittura e di genere narrativo da parte dei concorrenti: ognuno può decidere in piena autonomia quale sia il ‘suo’ incipit o il ‘suo’ personaggio (donna, uomo, essere animato, ma anche inanimato). Le vostre scelte ci serviranno anche a orientare le nostre scelte per i call a venire.

L’incipit adottato costituirà l’attacco della vostra narrazione: potrà essere una semplice suggestione (di atmosfera, di ambiente o di personaggio) o, invece, qualcosa di più dettagliato. Nel primo caso sarete più liberi, si tratterà semplicemente di rispettare un tono, un’aura, uno spunto, nel secondo caso si dovrà badare a non smentire nel vostro svolgimento nessun aspetto presente nella stringa adottata – sia esso un dato di realtà o un concetto, un’idea conduttrice −, anzi si dovrà fare leva su di essi. Vi proponiamo alcuni esempi e altri ne seguiranno sui nostri social, che potrete, volendo, anche fare vostri. Se si partirà dal celeberrimo incipit tolstoiano di Anna Karenina, ovviamente al centro del racconto ci dovrà essere un fatto, un momento di infelicità o di incomprensione domestica; se si partirà da un inizio molto semplice come quello di Non dire addio di Han Kang, “Cadeva una neve rada”, si tratterà di fare della neve una presenza ricorrente e significativa del vostro testo o, ancora, come quello de I vagabondi di Olga Tokarczuk, “Sono una bambina”,l’unico vincolo riguarderà la voce narrante che dovrà essere quella, appunto, di una ‘piccola donna’.

Se si sceglie, invece, un personaggio anziché un incipit, le cose saranno un po’ differenti: le caratteristiche essenziali del personaggio andranno rispettate pur spostandolo nel tempo o nello spazio. Optando, ad esempio, per Don Chisciotte, il vostro protagonista dovrà essere mosso da spinte fortemente ideali, magari ingenue – e così ha fatto Antonio Moresco nel suo Chisciotte − ma non da interessi materiali. Oppure del personaggio scelto si potrà immaginare un prequel o un sequel. Oppure ancora si potrà raccontare una stessa storia, ma dal punto di vista di un altro personaggio, come ha fatto Percival Everett in James, rimodulando la vicenda di Huck Finn dalla prospettiva del nero fuggiasco Jim. Ma è anche possibile individuare un personaggio secondario significativo e immaginarne la storia, e qui pensiamo al Grande mare dei Sargassi dove Jean Rhys ha costruito la storia dagli addentellati coloniali della ‘pazza’ moglie creola di Rochester, l’eroe malinconico di Jane Eyre. Insomma le possibilità sono tante, ma bisognerà saper tenere conto dello spazio ristretto di scrittura a disposizione: e qui verrà utile attenersi al principio della “pistola di Cechov”, cioè non introdurre particolari dispersivi, ma tutto quanto, ogni dettaglio, dovrà essere perfettamente focalizzato sul nucleo narrativo che si intende sviluppare.