Tanto poi moriamo
Intervista all’autore e lettura di un brano
Presentazione critica a cura del Premio
Un romanzo apocalittico a bassa intensità senza strabilianti effetti speciali: un gruppo di personaggi, ruotanti attorno a un centro commerciale ‒ luogo antonomastico della contemporaneità ‒ in un palpabile hinterland napoletano, attende la fine del mondo annunciata via tv per una scadenza precisa. La narrazione, con lingua ora spedita ora indugiante, segue le loro variegate reazioni in un viaggio verso il nulla sentito come esito inevitabile dell’antropocene. Non c’è via di fuga.
Marianna Crasto è nata nel 1984 a Napoli, città in cui tuttora vive. Ha frequentato il liceo Garibaldi e poi l’Università Federico II, dove ha conseguito la laurea magistrale in Filologia moderna. È impiegata in uno studio immobiliare. Scrive racconti da molti anni, pubblicati su “inutile”, rivista di cui è stata redattrice (tra gli altri, Guida alla morte per ragazze perbene nel 1914; Pavimenti e Via San Rocco nel 2021), “minima&moralia” (Un milione di cfu nel 2016) e “inchiostro” (Paolina nel 2005).
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