L’Associazione per il Premio Italo Calvino comunica l’elenco delle opere segnalate dal Comitato di lettura
Francesca ASTORRI
Marco BERRETTINI
Davide BOTTERO
Daniele BOTTI
Sergio COMPAGNUCCI
Adele COSTANZO
Annamaria DI MICHELE
Carla FIORENTINO
Bernardo Oderzo GABRIELI
Monica GENTILE
Federico LONGO
Francesca MARONE
Elisabetta PASTORE
Lorenzo PEDROTTI
Marco PELLICCIOLI
Roberto PERETTO
Stefano PERRICONE
Davide POTENTE
Marco RINALDI
Eleonora Natascia VOLPE
Daniela ZUCCOTTI
Francesca ASTORRI, IO SONO ALMA SAFIRA
“per il penetrante sguardo rivolto al chiuso mondo femminile dell’Arabia degli emirati”
Marco BERRETTINI, CAVALLO MORTO: 51
“per la sobria narrazione di un’esistenza all’insegna della passione per il gioco d’azzardo”
Davide BOTTERO, CAFFELATTE
“per la grande forza con cui viene narrata una storia estrema di formazione”
Daniele BOTTI, CAFFE’ COPPEDE’. UN GIALLO ESATIRICO
“per l’ironica utilizzazione del giallo a fini di disvelamento politico”
Sergio COMPAGNUCCI, PER COSE COSI’
“per la sensibilità con cui viene trattata una materia scabrosa nel quadro di un competente impianto processuale”
Adele COSTANZO, IL GRAND TOUR
“per il gusto dell’avventura e dell’intrigo e la magica rievocazione della grande bellezza dell’Italia settecentesca”
Annamaria DI MICHELE, ROSSA DI PELO OCCHI DI GATTA
“per l’abile intreccio tra storia sentimentale e romanzo storico in un angolo negletto dell’Italia ottocentesca”
Carla FIORENTINO, CHE COSA FANNO GLI UCCELLI DEI CUCÙ NELLE MEZZ’ORE
“per il tono leggero e non banale con cui sviluppa il tema dei rapporti di amicizia e dell’erotismo femminile”
Bernardo Oderzo GABRIELI, LE REGOLE DELLA CASA
“per la vitalistica rappresentazione di una grande famiglia e della senilità”
Monica GENTILE, SCIROCCO
“per una gradevole e godibile declinazione siciliana del realismo magico”
(Il testo è stato pubblicato nella primavera 2014 da Pacini editore)
Federico LONGO, TUTTE LE STRADE
“per la capacità di tratteggiare con garbata ironia un ritratto inedito di Roma a partire da particolari minimi”
Francesca MARONE, LUI COSI’ ESTRANEO
“per il lacerante scandaglio di un’interiorità femminile”
Elisabetta PASTORE, NON RESPIRARE
“per il ritmo serrato con cui viene reso l’ansioso e ansiogeno cupio dissolvi della protagonista”
Lorenzo PEDROTTI, IMPRONTE DI GATTO
“per l’asciuttezza e l’icasticità con cui vi si sviluppa una favola nera dei nostri tempi”
Marco PELLICCIOLI, A DUE PASSI DAL TRENO
“per la corale e drammatica descrizione di un lembo del Sud travolto dalla modernità”
Roberto PERETTO, CROCIFISSIONE IN BLU
“per la straordinaria abilità nel forzare letterariamente la lingua al servizio di una non conciliante visione del mondo”
Stefano PERRICONE, IN CAMMINO VERSO LA LUCE
“per l’efficace e inedita articolazione del rapporto tra individuo e gruppo politico sullo sfondo del ’77 romano”
Stefano PERRICONE, LA CASA DI VETRO DI MOZART SUL PIANETA GIOVE
“per l’originale utilizzazione del porno-erotismo come elemento deflagrante all’interno di una famiglia borghese”
Davide POTENTE, QUALCOSA DA PERDERE
“per la brillante ironia con cui affronta, attraverso tre personaggi, l’odierna realtà del precariato e dell’inaffidabilità accademica”
Marco RINALDI, PAPITO
“per il ritratto struggente di un ragazzino di strada dell’Avana e del suo incontro con l’Altro”
Eleonora Natascia VOLPE, L’UOMO DI CARTA
“per l’inventività, insieme acribica e scanzonata, con cui ricostruisce, secondo gli schemi del romanzo filosofico e di formazione, il quadro della Russia nell’ultimo scorcio del grand siècle”
Daniela ZUCCOTTI, DURATA: TRE MINUTI
“per la felice resa del linguaggio e dello stile di vita e di pensiero di un’adolescente dei nostri giorni in conflitto col mondo”
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