35° Edizione

Ancora 7

giovedì, 8 Settembre 2022

Ed ecco altri sette segnalati frutto di un’ulteriore riflessione a giochi finalmente chiusi. Il Premio lavora anche in piena estate, come ben sanno tutti coloro che nel corso di agosto hanno ricevuto il sospirato giudizio o ancora in questi giorni lo stanno ricevendo. Presto daremo anche notizia dei finalisti e dei segnalati della XXXV edizione che hanno trovato accoglienza nell’editoria.


Alessio Oreste CALIANDRO (1977, RM), Gli Incarnati

    “un testo di ispirazione cronenberghiana dalle travolgenti ed estreme fantasie erotiche in cui sesso e cervello si fondono dando vita a una nuova carne

Lamberto CHIODI (1973, RM), Samogon

     per l’onirica e ironica avventura, tra alcol e inganni, di un folle innamorato della letteratura russa in una primordiale Siberia di neve e di belve

Ludovica DELLA BOSCA (1992, MB), Il viaggio dell’astice

    per la levità con cui un bizzarro viaggio alla liberazione di un astice si trasforma in un viaggio di accettazione del sé omosessuale delle due giovani protagoniste

Valentina DI CATALDO (1986, MI), Dove la carne grida

    per il linguaggio denso di metafore evocative con cui ci si schiude di fronte il paesaggio umano e naturale di una Sardegna archetipica: un’originale variazione su un tema classico

Sebastiano MONTESI (1992, MI), W

    per il tocco scanzonato e postmoderno con cui si declinano le eterne dinamiche dei rapporti umani nel filtro perfettamente restituito del mondo del wrestling

Simone Eva Maria SCHMON (1974, DE), Il paese più bello del mondo

    per la fine orchestrazione della ricerca della verità da parte di una bambina in un desolato mondo senza più memoria, una distopia dai tratti carsicamente filosofici ed esistenziali

Gianfranco VERGONI (1964, RM), Il cielo d’erba

    per la delicatezza di una storia d’amore queer in cui l’oggetto del desiderio è sessualmente mutevole: Viola si trasforma in Jérôme e Francesco resta spaesato e affascinato


E adesso alla nuova avventura della XXXVI edizione, per la quale stiamo già ricevendo tanti manoscritti, pronti ancora una volta a immergerci nella lettura.

Mario Marchetti