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909

martedì, 3 Dicembre 2024

XXXVIII edizione: ecco il nuovo numero che esce dal cilindro degli iscritti. Un numero casuale? Non proprio: è il frutto dell’attento e certosino lavoro che svolgiamo da anni come Premio. Dai tempi del Covid, in particolare, che hanno visto un più forte generale ripiegamento soggettivo e una più intensa dedizione alla scrittura, veleggiamo tra gli 800 e il migliaio di concorrenti. Significativo è il fatto che tra questi siano numerosi coloro che si ripresentano o con un nuovo titolo o avendo rivisto il testo già inviato: evidentemente si fidano di noi e dei nostri giudizi e noi ne siamo felici. Insomma − ed è una delle nostre peculiarità – li accompagniamo nel loro percorso di scrittura. Qualcuno ce la farà infine ad emergere nel Premio e editorialmente. Ma per tutti, sicuramente, ci sarà stato un rafforzamento della propria autoconsapevolezza autoriale per non dire della sensazione che le loro parole abbiano avuto un ascolto. Non ci sono peraltro mancate le critiche a cui abbiamo risposto sempre con rispetto e insieme con franchezza, convinti come siamo che un giudizio, da una parte, sia necessario, ma che non sia, comunque, una sentenza definitiva. Non ultimo motivo dell’ampio riscontro avuto è che non ci siano limitazioni di età per partecipare: e così abbiamo insieme adolescenti e anziani, ciascuno con la sua costellazione immaginaria e col suo bagaglio di esperienze. E di conseguenza abbiamo esordi tardivi ed esordi precoci: presto ne daremo notizia per la XXXVII edizione. Ma nel 2024 abbiamo già avuto un bell’esordio tardivo con il multicolore La vita avventurosa dell’acciuga cantabrica di Lucio Di Cicco nelle eleganti edizioni L’orma. Come abbiamo avuto un innovativo giovane esordio con White People Rape Dogs di Jacopo Iannuzzi per Einaudi Stile Libero, che va ad aggiungersi ai giovani esordi degli ultimissimi anni − per limitarci ai vincitori − di Nicolò Moscatelli, Maddalena Fingerle e Gennaro Serio: tutti testi che si inoltrano per strade stimolanti e poco battute. L’augurio che ci facciamo e che facciamo ai nostri concorrenti è che anche quest’anno ci sia un buon raccolto. Il numero palindromo 909 è di certo di buon auspicio con l’apertura in ogni senso che sottende.

3 novembre 2024
Mario Marchetti, presidente del Premio Italo Calvino

Ed eccoci ai segnalati della XXXVII edizione (con contrappunto)

martedì, 20 Agosto 2024

È stato impegnativo rileggere tutti i più di ottocento giudizi elaborati dai gruppi di lettura (il loro invio agli autori è ormai a buon punto), ma necessario per poter definire con la massima equità possibile quali testi fossero particolarmente e comparativamente meritevoli di segnalazione. I concorrenti ci scuseranno per l’attesa a cui li abbiamo sottoposti, ma sarebbe stato difficile fare diversamente. Certo per chi volesse ripresentare il suo libro con gli interventi consigliati alla nuova XXXVIII edizione il tempo a disposizione non è più molto. Ma vorremmo dirgli/dirle di non avere fretta, di permettere all’opera di sedimentare nella sua mente e di riprenderla in mano solo dopo aver lasciato che le indicazioni ricevute e il tempo abbiano agito dentro di lui/lei. Il lavoro sulla lingua e sulla costruzione di un testo narrativo richiede tempo, pazienza, esitazione. È necessario provare e riprovare. Non buttarsi a capofitto.

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Le prime firme

giovedì, 8 Agosto 2024

Ed eccoci alle prime acquisizioni estive dei nostri autori della XXXVII edizione, e altro.

Il vincitore Simone Torino col suo Macaco e la menzione speciale della giuria Elisa Menon con il suo Guance bianche e rosse. Elda è salita alle Malghe hanno firmato con Einaudi.

Macaco, operaio agricolo per scelta, conduce una vita fatta di gesti legati al lavoro, di quotidianità, di relazioni amicali nella defilata atmosfera della Val d’Aosta, tra il solito bar, un ristorante e la palestra. Una lingua di grande efficacia, rapida e martellante, trascina immediatamente il lettore nell’universo etico di un ambientalista senza proclami.

Elda, giovane friulana accusata da Radio Londra di essere una spia al soldo dei nazisti, si trovò coinvolta nel drammatico episodio partigiano di Porzûs nel febbraio 1945. Menon con grande pietas ripercorre i suoi ultimi passi: un testo esemplare su come affrontare ferite ancora aperte della nostra storia.

Enrico Fink, menzione speciale del Direttivo, ha firmato con Lindau per il suo Patrilineare, un memoir tra invenzione e ricordo che si inserisce tra struggimento e ironia nel grande alveo della narrativa di recupero della memoria ebraica.

E, infine, l’agguerrita FuoriAsse Edizioni ha messo gli occhi su Giallo buio di Licia Martella (finalista alla XXXVI edizione) per la sua nuova collana di narrativa. Anche qui un tema di grande attualità sviluppato in maniera brillante, con un tocco di suspense: il rapporto tra due donne, una che serve, l’altra abituata a farsi innocentemente servire (le classi non sono morte), sullo sfondo di un matrimonio felice basato sul vuoto.

Auguriamo a questi testi, che abbiamo amato e apprezzato, lunga vita e soprattutto che vengano letti perché non potranno non lasciare traccia.

Mario Marchetti

Il bando della XXXVIII edizione

lunedì, 17 Giugno 2024

Premio Italo Calvino
XXXVIII edizione
2024-2025

– iscrizioni aperte dal 10 luglio al 09 ottobre 2024 –

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentottesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

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COMUNICATO DELLA GIURIA – XXXVII EDIZIONE

martedì, 4 Giugno 2024

Simone Torino è il vincitore della XXXVII edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo Macaco. Due menzioni speciali della Giuria a pari merito vengono assegnate a Saverio Gangemi per Calùra e a Elisa Menon per Guance bianche e rosse. Elda è salita alle Malghe.
Il vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati dai giurati Viola Ardone, Beatrice Manetti, Roberta Mazzanti, Andrea Pomella, Alessandro Zaccuri durante la Cerimonia di Premiazione che si è svolta al Circolo dei lettori di Torino.


Questa la motivazione della Giuria per l’opera vincitrice:

«La Giuria, preso atto del ricco ventaglio delle scritture e delle narrazioni pervenute e del loro complessivo buon livello, decide di assegnare il Premio a Macaco di Simone Torino. Una voce singolare per descrivere un mondo ai margini che si credeva scomparso, quello agricolo, non senza incursioni altrove. Grazie a una lingua spezzata che incide azioni e pensieri si viene immediatamente trascinati all’interno dell’universo del protagonista, un universo insieme poetico e di terra, innervato sotto traccia di istanze etiche. Una storia semplice, fatta di gesti legati al lavoro, di quotidianità solitaria, di momenti minimi di relazioni amicali, ed è questa la sua magia.»


Queste le motivazioni per le menzioni speciali della Giuria:

«Calùra di Saverio Gangemi mette in scena, in un’atmosfera fuori del tempo, arcaica, dai tratti fiabeschi, l’inaridirsi della natura fino alla sua estinzione. È terminato un ciclo cosmico, un altro inizierà preannunciato da un vento misterioso. Una versione originale di climate fiction dai tratti allegorici, alla cui aura fascinosa dà sostanza un’invenzione linguistica che fonde con perizia registro colto, elementi dialettali e parole dismesse.
Guance bianche e rosse. Elda è salita alle Malghe di Elisa Menon, focalizzato su uno dei momenti più tragici degli anni partigiani, ricostruisce, reinterpretando fatti noti, il profilo di una giovane donna cancellata dalla memoria con lo stigma di essere stata una spia al soldo dei nazisti. Una narrazione dal ritmo serrato, drammaturgica, di ellittica reticenza, che penetra nella grande storia attingendo con pietas alla storia personale.»

(scarica il comunicato stampa)