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Il senso del presente

domenica, 28 Dicembre 2014

LA FABBRICA DEL PANICO di Stefano Valenti, segnalato dal Comitato di lettura della XXVI edizione del Premio Calvino, pubblicato da Feltrinelli nel 2013 e recensito sull’“Indice” del marzo 2014 (vedi sul sito della rivista La morte industriale di Mario Marchetti) continua a suscitare grande interesse come uno dei pochi validi esempi attuali di “letteratura dalle fabbriche”.

In proposito, su “pagina99” del 6 dicembre 2014, Antonio Ferracuti in Storie di catena di montaggio scrive:
Sono spesso anche i figli nati nelle famiglie operaie a recuperare la memoria del lavoro di chi li ha preceduti come… La fabbrica del panico di Stefano Valenti, la storia di suo padre, un lavoratore della Breda fucine di Sesto San Giovanni che si ammala e muore a causa dell’esposizione all’amianto. In questo romanzo ibrido, dove si mescola storia privata e collettiva, referto di reportage e racconto tout court, quello che prevale è l’impatto compatto e la voce, lo stile scabro e una ritmica interiore potente che cattura. Un romanzo che sta perfettamente dentro la tradizione del racconto operaio…”.

L’argomento è ripreso da Paolo Di Stefano nell’articolo La realtà è viva, viva la realtà, comparso su La lettura del Corriere della Sera del 21 dicembre 2014, dove La fabbrica del panico viene definito un testo della contemporaneità.

Francesco Maino presenta “Cartongesso” a Torino

martedì, 2 Dicembre 2014

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Giovedì 11 dicembre alle ore 18 presso la Biblioteca Amoretti (corso Orbassano 200), Francesco MAINO presenta il suo CARTONGESSO, vincitore della XXVI edizione del Premio Calvino. Il libro, edito da Einaudi è ormai giunto al ventesimo migliaio di tiratura. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto “Leggermente” per la promozione della lettura, elaborato e attivato dalle biblioteche civiche torinesi.

“MFrancesco Mainoi chiamo Francesco Maino e nel 2014 partorisco Michele Tessari, dopo una gestazione durata dieci anni. È stata, non c’è che dire, una colpa innaturale, tenere in grembo, per un uomo come me, un’altra creatura. Nove su dieci, Michele Tessari – che è irrimediabilmente segnato da un destino sinistro, quello dei pazzi – non troverà un luogo del Pianeta Terra a propria immagine e somiglianza: non il Piave del Montello, non la laguna di Torcello, non il Sestiere di Castello; forse dirà cose feroci sul Veneto, sputerà sentenze irrevocabili sull’Itala, avrà una fame cattiva e rabbia cancara, si scaglierà contro lavoratori innocui, veci ingenui o giudici pignoli. Tutto questo va compreso. Quindi chiedo a voi, là fuori, di farvi ostetrica, d’aver spirito caritatevole e accogliere l’urlo accanito di Michele Tessari, il delirio matto di Michele Tessari, mio sfortunatissimo figlio, come una ragazza-madre accoglie il proprio puteo baúco.”

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venerdì, 14 Novembre 2014

San Lazzaro di Savena (BO)
21-22 novembre 2014

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Nell’ambito di un ormai consolidato rapporto, anche quest’anno parteciperanno con loro testi all’incontro dedicato alle nuove scritture e animato come sempre da Renato Barilli, Niva Lorenzini e Gabriele Pedullà, quattro finalisti dell’ultima edizione (XXVII) del Premio Calvino: Gianni AGOSTINELLI, Simone GIORGI, Fabio GRECO, Elisabetta PIERINI.

Per saperne di più potete scaricare la brochure informativa in formato pdf:

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Romano Bilenchi nel centenario della nascita

venerdì, 14 Novembre 2014

PierFrancoBrandimartePier Franco Brandimarte, vincitore della XXVII edizione con L’Amalassunta, martedì 18 novembre alle ore 17.30 presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze, insieme a Benedetta Centovalli, Piero Gelli, Laura Mori, Giorgio Van Straten, parlerà di Romano Bilenchi, nel centenario della nascita.
Leggerà Simona Baldelli, finalista della XXV edizione con Evelina e le fate.

Ecco il link all’evento: Romano Bilenchi alle Oblate

 

FABRIZIO PASANISI pubblica un nuovo libro

lunedì, 10 Novembre 2014

copj170.aspFabrizio Pasanisi, menzione speciale della Giuria nella XXV edizione (2012) con Bert e il Mago, edito poi da Nutrimenti nel 2013 e  nello stesso anno vincitore del Bagutta Opera Prima, torna in libreria il 12 novembre con L’isola che scompare. Viaggio nell’Irlanda di Joyce e Yeats: una guida ai luoghi che, tra Ottocento e Novecento, hanno segnato la cultura di questo particolare e eccentrico universo anglofono.

Un grave lutto per il Premio

lunedì, 23 Giugno 2014

Domenica 15 giugno improvvisamente ci ha lasciati Enrico Castelnuovo, Presidente del Premio Calvino. Colpiti, ne diamo notizia dopo il funerale che si è svolto a Torino il 18. Con il garbo, la cultura e l’ironia che lo contraddistinguevano era succeduto nella carica a Delia Frigessi, ideatrice e animatrice del Premio. Enrico Castelnuovo era un uomo poliedrico: grande storico dell’arte, membro dell’Accademia dei Lincei, amico del Premio Strega, membro del comitato editoriale della rivista “L’Indice”, consulente di Einaudi al cui catalogo per il settore artistico ha contribuito in maniera essenziale. Ovunque ha operato con il suo giudizio saggio ed equilibrato. Il Premio sentirà la sua mancanza.

I concorrenti segnalati della XXVII Edizione

venerdì, 20 Giugno 2014

L’Associazione per il Premio Italo Calvino comunica l’elenco delle opere segnalate dal Comitato di lettura

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Francesca ASTORRI
Marco BERRETTINI
Davide BOTTERO
Daniele BOTTI
Sergio COMPAGNUCCI
Adele COSTANZO
Annamaria DI MICHELE
Carla FIORENTINO
Bernardo Oderzo GABRIELI
Monica GENTILE
Federico LONGO
Francesca MARONE
Elisabetta PASTORE
Lorenzo PEDROTTI
Marco PELLICCIOLI
Roberto PERETTO
Stefano PERRICONE
Davide POTENTE
Marco RINALDI
Eleonora Natascia VOLPE
Daniela ZUCCOTTI
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Opera vincitrice del Calvino 27 “L’Amalassunta”

sabato, 24 Maggio 2014

Pier Franco Brandimarte

La Giuria decide di assegnare il premio a L’Amalassunta di Pier Franco Brandimarte, un testo in elegante e acrobatico equilibrio tra finzione e saggio, per l’abilità e l’originalità dimostrate − seguendo il trend di scritture che si sono messe sulle tracce di personaggi reali − nel ricostruire, secondo molteplici registri narrativi e con scrittura impeccabile e compatta, la vicenda umana e artistica del pittore Osvaldo Licini compenetrandola, in studiata sinergia, con la vicenda esistenziale del narratore, e per l’ardimento mostrato nel raccontare una storia “ai margini” che ci interroga sulla precarietà della memoria e sulla misteriosa eclissi degli individui dalla storia collettiva.