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RACCONTACI #LAFINALE26. I VINCITORI

giovedì, 2 Maggio 2013

L’Associazione per il Premio Italo Calvino rende noti i nomi dei vincitori di “Raccontaci”.

Per la sezione Twitter:

1° classificato: @LombrosoCesare
2° classificato: @Ilmercurio85
3° classificato: @LordMaurence

Per la sezione Facebook:

1° classificato: Diego Astori
2° classificato: Ramona Granato
3° classificato: Vincenzo Barone Lumaga

La segreteria contatterà a breve i vincitori per accordarsi sull’invio dei libri messi in palio.

Di seguito pubblichiamo i testi dei vincitori.

@LombrosoCesare – Non posso lasciare il museo che non mi fido a lasciare i delinquenti da soli coi turisti, se no ci andavo pure io a #LaFinale26

@Ilmercurio85 – “Mara sbadigliò” Ancora in attesa. #LaFinale26 in #Incipit. 12: #Cassola. (tweet scelto come esempio tra oltre quaranta composti con enciclopedica verve citazionista)

@LordMaurence – #LaFinale26 che ogni autore abbia nella mano destra il proprio manoscritto e nella sinistra una penna, e nella terza mano un foglio bianco.

Diego Astori (I) – Escluso dal Premio, i suoi personaggi lo costrinsero a togliere il pigiama per indossare una tuta e correre insieme lungo un viale alberato. Alla fine della corsa, gli fecero sentire il loro respiro. Erano arrivati Primi.
Diego Astori (II) – Scontri tra i giurati. Di Gesù e Santangelo fanno a gara su chi ha più santi in paradiso, Carbone assegna il premio solo ai bambini cattivi, Ferrero ha la delega per la merendina mentre la Bignardi indispettita dice che – se quell’altra ha intervistato Renzi – a lei spetta almeno quel Calvino di Bersani. Altra fumata strana…come al Quirinale!

Ramona Granato – Giacca scura. Tacchi alti. Ballerine. Vestito. Pantaloni classici dal taglio maschile. Pantaloni maschili ma non troppo classici, altrimenti la gente pensa che già ti senti il vincitore. Niente di viola, che porta male. No, il viola è a teatro, ma per un premio… No, meglio non rischiare. Arrivano tutti un po’ imbarazzati, come se non volessero sembrare troppo interessati. Si aggirano per la sala, salutano qualcuno. Si sa, c’è sempre qualcuno di conosciuto, anche dove meno te lo immagini. Guardano l’orologio di soppiatto, come se non volessero tradire il nervosismo. Ma poi si arrendono. Al diavolo, sarà pure ammesso un pò di nervosismo tra i candidati ad una premiazione, no? Così si avviano ai posti loro assegnati, rivelando chi sono dai nomi sui cartellini attaccati agli schienali delle poltrone. Ebbene sì, sono io, signora. Il possibile vincitore. O il perdente che non lo darà a vedere. O quello che si alzerà 5 volte per uscire a fumare per l’impazienza prima che vengano letti gli ultimi nomi in classifica. Alla fine, il premio viene assegnato. Risate, lacrime, strette di mano. Nell’ultima fila c’è lui che osserva tutto: le gambe incrociate, un piede che dondola leggero, un braccio che sostiene l’altro e le nocche che sostengono una guancia. Sorride, soddisfatto. Anche quest’anno, in nome suo, è nato uno scrittore.

Vincenzo Barone Lumaga – Il Premio fu assegnato a lui, come da pronostici noti ben prima che iniziasse la cerimonia di premiazione. Tutti notarono l’atteggiamento assorto e distante con cui accolse le strette di mano e gli elogi, scambiandola per spocchia. Ma no, se avessero solo immaginato. Era quel maledetto corvo. Lo aveva notato svolazzare rasente l’alto soffitto non appena entrato nel salone. Svolazzava pigramente, poi s’appollaiava su un busto, di tanto in tanto gracchiava. Nessuno commentava, protestava, sembrava finanche avvedersi. E lui trascorse tutto il tempo teso e impaurito, sapendo, a dar retta al buon vecchio Italo, che anche solo indicarlo sarebbe stata una pessima mossa.

 

Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato telematicamente alla Premiazione del Calvino 26, sia i fantasiosi “narratori” che gli scrupolosi “cronachisti”, con l’augurio di ritrovarci nuovamente tutti a sfidare le distanze nel giorno conclusivo della prossima edizione.