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TANTE NUOVE USCITE DEL CALVINO PER IL NUOVO ANNO

venerdì, 24 Dicembre 2021

I prossimi mesi vedranno sui banconi delle librerie, e ne siamo felici, molti nuovi titoli di nostri autori.

Per cominciare, dell’ultima edizione, la xxxiv, prima del Salone del Libro di Torino che si svolgerà a fine maggio 2022, usciranno ben sette finalisti su dieci: per Einaudi, Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli della vincitrice Francesca Valente; per Wojtek, Non nella Enne non nella A ma nella Esse di Mariana Branca; per Pessime Idee, L’uomo che ha venduto il mondo di Claudio Conti; per Piemme, Le tracce del fuoco di Gianmarco Parodi; per Alter Ego, L’età delle madri di Vittorio Punzo; per Quodlibet, L’educazione sentimentale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio; per Nutrimenti, Rattatata di Alfredo Speranza. Usciranno inoltre per minimum fax Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il canton Ticino di Davide Rigiani, premio speciale del Direttivo 2020, nonché, per Bollati Boringhieri, Il caso Karmàl di Maurizio Maggi, testo finalista, col titolo L’avamposto, alla XXVII edizione del Premio.

Torneranno con un nuovo libro due ex finalisti del Premio, entrambi già accolti nella prestigiosa dozzina dello Strega: Giovanni Greco (vincitore nel 2011) con Banchetto in tempo di peste per Ponte alle Grazie e Marco Magini (menzione speciale nel 2013) con Ospiti per Solferino. Ed è appena tornata in libreria anche Claudia Cautillo (finalista nel 2016) con La fine della famiglia per Le trame di Circe.

Insomma, cosa che ci fa particolarmente piacere, trovano riconoscimento non solo i più recenti finalisti, ma vengono anche riscoperti testi rimasti per un po’ inediti ed escono con novità autori emersi col Calvino e già presenti nell’editoria. Tutto ciò ci conforta nelle nostre scelte critiche. Di tutti i titoli citati parleremo più in dettaglio quando si concretizzeranno materialmente nella loro elettiva veste cartacea.

Un augurio a tutti per i giorni che verranno.

Mario Marchetti

926

lunedì, 13 Dicembre 2021

E anche quest’anno (XXXV edizione) abbiamo superato l’asticella dei 900 testi in concorso. Ringraziamo per la fiducia tutti i concorrenti, fiducia dimostrata in particolare dai tanti che ci ripropongono loro opere confermando, ci pare, l’utilità e l’attendibilità del nostro giudizio orientativo. Giudizio, lo ricordiamo, che richiede tanta cura e impegno da parte del comitato di lettura e un lungo processo di elaborazione e revisione prima della stesura finale che arriverà al concorrente. Analogo discorso vale per la definizione del numero esatto dei concorrenti: dobbiamo controllare i requisiti di ciascuno, la congruità dell’opera inviata rispetto alle richieste nostro bando, accertarci dell’eventuale percorso precedente dell’autore rispetto al Premio: insomma si tratta di un lavoro lungo e minuzioso. E anche qui occorre tempo! I testi di poesia o per bambini che pur ci arrivano ‒ e ringraziamo nuovamente per la fiducia, ma valutarli non è il nostro mestiere ‒ vanno, ad esempio, rinviati agli autori che devono anche essere rifusi della quota di iscrizione. Detto questo, i lettori sono già all’opera da fine ottobre e proseguiranno il loro lavoro fino alla selezione finale. Ma ci vorrà ancora qualche mese per raggiungere l’obiettivo. Occorre avere pazienza. Ma i frutti si vedono: è sufficiente un’occhiata ai titoli dei nostri finalisti ‒ e anche dei nostri segnalati ‒ pubblicati o in via di pubblicazione. Già per la primavera sono previste le prime uscite della XXXIV edizione pronte per essere presentate al Salone del Libro del prossimo maggio 2022, dove speriamo di poter incontrare di persona tanti di coloro che ci seguono.

Un invito, infine, a tutti i 926, perché attivino al più presto l’abbonamento all’Indice (le indicazioni sono già state inviate via mail nei giorni scorsi), dove potranno trovare, tra l’altro, le recensioni dei testi del Calvino via via pubblicati.

BENVENUTI ALLA XXXV EDIZIONE

martedì, 12 Ottobre 2021

Si ricomincia. La macchina del Premio si è appena fermata ed è già di nuovo in pieno movimento. Arrivano i nuovi concorrenti a cui facciamo i nostri auguri e a cui diamo il benvenuto. I lettori sono pronti per rimettersi al lavoro che sarà impegnativo ma sicuramente anche ricco di interessanti sorprese. Ci aspetta il Salone del Libro con due incontri che si terranno il 15 e il 17 ottobre: il primo (Una nuova stagione di esordi – Autori e editor a confronto, sala Ciano, ore 19.30) vedrà la presentazione dei nostri testi pubblicati nei dodici mesi passati, il secondo (I premi letterari e il Calvino, sala Ciano, ore 18.15) darà voce ai nostri autori che hanno ricevuto riconoscimenti da altri premi. Ulteriori iniziative sono in cantiere di cui daremo sollecita notizia. Nel frattempo, e ne siamo felici, ancora due testi finalisti dell’edizione appena conclusa hanno trovato buona accoglienza in case editrici di ricerca: L’uomo che ha venduto il mondo di Claudio Conti da Pessime Idee e Non nella Enne non nella A ma nella Esse di Mariana Branca da Wojtek.

Nell’attesa di poterci vedere e incontrare quest’anno anche fisicamente, un affettuoso saluto a tutti coloro che ci seguono, a chi partecipa alle nostre iniziative e alle tante persone, case editrici e festival che collaborano col Premio.

Un saluto e una buona notizia

sabato, 7 Agosto 2021

E abbiamo concluso un’altra edizione. Abbiamo quasi temuto di non farcela per la gran mole di libri ricevuti che se, da una a parte, è stato per noi un prezioso riconoscimento, dall’altra ha significato un grosso, per quanto benvenuto, impegno. Leggere e discutere 999 testi e scrivere i rispettivi giudizi e non secondo formule precostituite non è un lavoro da poco!

Ma passiamo ad altro. A un mese e mezzo dalla premiazione già cinque finalisti hanno trovato casa. Un risultato eccellente che si basa sulla bontà dei testi, ma anche sulla fiducia di cui noi godiamo da parte delle case editrici. Nell’auspicio che anche gli altri finalisti trovino presto chi li pubblichi auguro a tutti, concorrenti, collaboratori e amici, editor ed editori una bella pausa estiva.

Mario Marchetti

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La vincitrice, Francesca Valente, pubblicherà Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli con Einaudi.

Gianmarco Parodi pubblicherà Le tracce del fuoco con Piemme.

Stella Poli pubblicherà La gioia avvenire con Mondadori.

Alberto Ravasio pubblicherà L’educazione sentimentale di Guglielmo Sputacchiera con Quodlibet.

Alfredo Speranza, menzione speciale della giuria, pubblicherà Rattatata con Nutrimenti.

OPERE SEGNALATE dal Comitato di lettura della XXXIV edizione

venerdì, 6 Agosto 2021

Marco ANGELINI (SP, 1976), Wilmo, ricorda

per l’inedita descrizione del marasma mentale di un ex bibliotecario che in dialogo con i personaggi dei suoi libri delinea per frammenti storia privata e rimossa storia pubblica

Emanuele ALDROVANDI (RE, 1985), Tentativi di sconfiggere la morte

per l’intelligente e terapeutica ironia e il brioso gusto teatrale con cui declina con stile impeccabile il tema del finis vitae e del suo fatidico incombere

Stefano BESI (RM, 1979), L’inizio del mondo e altre storie di poca importanza – RACCONTI

per la capacità dell’autore di creare un corpus di racconti coeso e ricco di rimandi interni ed esterni attraverso il linguaggio semplice ma raffinato della fiaba

Lucia BORRO (MI, 1954), Il paese illuminato

per l’abile gestione di un testo che analizza, in chiave femminile, i rapporti all’interno di una comunità elettiva sulle Alpi Marittime, in un inanellarsi ininterrotto di conversazioni e confidenze

Andrea CAPPUCCINI (RM, 1991), Cronache di Torricella

per l’efficace lingua sporca e la fantasticata sceneggiatura di una periferia romana ‒ con i suoi uomini, cose e strani eventi atmosferici ‒ sospesa nel tempo e insieme contemporanea

Margherita CARDANI (MI, 1990), Caramelle

per la descrizione da pugno nello stomaco ‒ espressa con un linguaggio perfettamente mimetico ‒ del disagio famigliare, scolastico, amoroso di una diciassettenne dei nostri giorni

Sara CATACCI (RM, 1983), Il talento di Katia

per l’incisivo e rapido tratteggio narrativamente intrigante della soggettività di una ragazzina incerta sulla propria identità sessuale nel quadro di una famiglia di borghesia virtuosa

Francesco CENNI (FI, 1975), Il cinema action

per la divertita e malinconica panoramica del cinema action di fine II millennio trasformata in accattivante materia narrativa con un imperdibile Sylvester ‘Sly’ Stallone per protagonista”

Lucio DI CICCO (RM, 1952), Il cielo alla rovescia

per la conduzione narrativamente felice, in un quadro di agili riferimenti evangelici, dell’epica vicenda dell’italo-argentino Porfirio novello messia in una Patagonia dai tratti mitici

Davide DI FINIZIO (NA, 1986), Neapolitanema

per il garbato divertissement sulla sorte dell’ultimo imperatore romano, Romolo Augustolo, condotto con ironia e perizia e non senza fare un occhiolino alla modernità

Annamaria DI MICHELE (PE, 1940), L’amante slava

per la luce che getta sulle ambiguità e le ipocrisie di una famiglia borghese la comparsa di una badante slava, insieme oggetto del desiderio e di disprezzo, e comunque strumento usa e getta

Loretta FRANCESCHIN (PD, 1951), Di acqua e d’ombra

per la squisita e sottile analisi, espressivamente inappuntabile, di rapporti matrimoniali pronti a turbarsi per dettagli impalpabili, nella cornice di un fascinoso Polesine anni 80

Luca LONARDELLI (VR, 1975), Una questione di cattiveria

per l’articolato quadro del revenge porn che ci offre dipanando la trappola social che si intesse intorno a una ragazza incerta di sé ad opera di uomini ordinariamente egoisti

Fabrizio MENI (1964, AL), Un due tre, Stella!

per la densa e potente saga famigliare monferrina che attraversa il novecento per arrivare al secondo dopoguerra del riscatto, con l’Eternit delle polveri d’amianto sempre all’orizzonte

Annalisa MANISCALCO (RM, 1988), Io sono per me una terra straniera

per il respiro con cui si narrano, dal côté di un bel personaggio femminile, cento anni di storia nell’intreccio con una coinvolgente saga famigliare che si snoda tra Italia e Stati Uniti

Rosella MARTINELLO (MI, 1971), Qualcosa da difendere

per la sua esplorazione, in un piano e ampio affresco, dei temi dell’amicizia giovanile e del doloroso scarto tra le nuove generazioni istruite e le vecchie generazioni del lavoro

Simona MIGLIORI (MI, 1979), Barona

per aver saputo coniugare originalmente la realistica e vivida descrizione di un quartiere periferico di Milano con i suoi tipi e uno struggente idealismo dei sentimenti

Alessio MOSCA (RM, 1990), Chiromantica medica – RACCONTI

per la visionarietà di una scrittura che con esiti talora magistrali affronta le inquinate terre laziali e l’inquinata psiche contemporanea, tra suggestioni religiose e pornografiche

Raffaella MOTTANA (MI, 1995), I giorni della merla

per l’interessante incursione, in prospettiva femminile, nell’algido e oscuro mondo del BDSM riflesso di un moderno e ossimorico concetto di trasgressione disciplinata

Giulio NARDO (PD, 1992), Sinfonia del cristallo

per l’elegante, ironico e insieme romantico ritratto dell’odierna gioventù colta con i suoi vagheggiamenti sentimentali, artistici ed esistenziali tratteggiato con una peculiare cifra stilistica”

Roberto PERETTO (VA, 1946), Viaggio fantasmatico sul Trans-PadanItalia Express

per la straordinaria performance di un libro bigger than life in cui i confini tra vita e scrittura sono stati divelti e per l’impareggiabile e inesausta fucina linguistica che lo contraddistingue

Marco PULEJO (PI, 1973), L’estate sospesa

per l’intrigante, onirica e insieme realistica vicenda che trascina un asettico giovane dei nostri tempi dalla banale quotidianità alla contiguità col male sullo sfondo di una rarefatta Puglia”

Andrea QUATTROCCHI (MI, 1979), Il pescecane

per il magistrale ritratto di un personaggio ossessivo che forse trent’anni prima ha commesso un delitto attraverso la sua inaffidabile e delirante confessione su Facebook

Valentina RAMACCIOTTI (LU, 1972), Essere Umano

per la sofisticata declinazione in chiave veneziana di una trama fantascientifica con protagonisti la sublime coppia di un androide e di un’umana

Schede di lettura della XXXIV edizione

lunedì, 2 Agosto 2021

Si comunica che l’invio delle schede di lettura della XXXIV edizione, a differenza di quanto comunicato in precedenza, si protrarrà per tutto il mese di agosto.

Si prega di contattare la segreteria solo in caso di mancata ricezione entro settembre.

Grazie per la collaborazione.

PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE E DELLE MENZIONI DELLA XXXIV EDIZIONE

giovedì, 17 Giugno 2021

Comunicato della Giuria

La Giuria decide di assegnare all’unanimità il Premio a Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli di Francesca Valente, un testo letterario dalla struttura originale, che mescola documentazione e invenzione in un progetto di notevole consapevolezza. L’opera delinea, con scrittura limpida e elegante e delicata empatia umana i ritratti di chi ha avuto a che fare ‒ matti e non solo ‒ nei primi anni 80 col repartino aperto dell’Ospedale Mauriziano di Torino. A quarant’anni dalla Legge Basaglia una riflessione narrativamente coinvolgente sull’istituzione psichiatrica.

Tre menzioni speciali della Giuria a pari merito vanno poi a L’età delle madri di Vittorio Punzo, a Noi non siamo la risposta di Stefano Mussari e a Rattatata di Alfredo Speranza.

L’età delle madri del giovanissimo Punzo mette in scena con grande freschezza un sedicenne che vuole sentirsi adulto: un borgo medievale, pochi personaggi ben tratteggiati, un tempo presente cristallizzato in una fotografia suggestiva per colori e dettagli gli fanno da contorno.

Noi non siamo la risposta, complesso e stratificato romanzo ricco di suggestioni e personaggi, insieme drammatico e ironico, ci immette, sullo sfondo di una misteriosa Napoli, in una bizzarra clinica dove si curano i disturbi fittizi, muovendosi su un sottile limine psichico.

Rattatata, mosaico di racconti intrecciati dalla prosa tersa e avvolgente, propone l’immagine inedita e varia di una Roma marginale insediata nelle anse del Tevere, cui fa da controcanto una potente e drammatica epica dei ratti che vivono sulle sue rive.

La Giuria:

Mario Baudino
Isabella Camera d’Afflitto
Valeria Della Valle
Giorgio Falco
Alessio Torino

Menzione speciale del Direttivo

Il Direttivo del Premio Italo Calvino assegna una Menzione speciale a La pace sotto gli ulivi di Antonio Galetta, testo ardimentoso che si immette consapevolmente nel quadro della narrativa postmoderna, torcendola in chiave italiana pur nell’ambizione di dare vita a un romanzo-mondo riflesso della globalità odierna. La scrittura è salda e la capacità inventiva sorprendente. Si va dai problemi del linguaggio, della comunicazione, del consenso politico al tema ecologico rappresentato con struggente empatia dal male che ha colpito gli uliveti del Salento, terra d’origine del giovanissimo autore. Un testo forse eccessivo, ma sicuramente un autore talentuoso

Vai alla pagina dei finalisti ->

Il vincitore e le menzioni speciali della XXVII Edizione

martedì, 6 Maggio 2014

Pier Franco Brandimarte

La Giuria decide di assegnare il premio a L’Amalassunta di Pier Franco Brandimarte, un testo in elegante e acrobatico equilibrio tra finzione e saggio, per l’abilità e l’originalità dimostrate − seguendo il trend di scritture che si sono messe sulle tracce di personaggi reali − nel ricostruire, secondo molteplici registri narrativi e con scrittura impeccabile e compatta, la vicenda umana e artistica del pittore Osvaldo Licini compenetrandola, in studiata sinergia, con la vicenda esistenziale del narratore, e per l’ardimento mostrato nel raccontare una storia “ai margini” che ci interroga sulla precarietà della memoria e sulla misteriosa eclissi degli individui dalla storia collettiva.


Menzione della Giuria – L’ultima famiglia felice

Simone Giorgi

Una menzione speciale della Giuria va al lavoro di Simone Giorgi, L’ultima famiglia felice, un romanzo in cui risuona il rumore del presente. L’autore sviluppa con perfezione geometrica la drammaturgia di una famiglia italiana middle class che è insieme un caustico e acribico ritratto delle pratiche educative programmaticamente corrette dei nostri tempi, palesando un’immaginazione cinematografica ed esibendo una scrittura in superficie semplice, dietro cui si cela una mano di chirurgica esattezza. Al centro campeggia la figura di un padre mite, inesorabilmente destinato, nella sua illusa visione delle cose, alla disfatta ideale e sentimentale.


Menzione della Giuria – La Circostanza

Francesco Di Salvia

Una seconda menzione della Giuria va a La circostanza di Francesco Di Salvia per l’ambizione che vi traluce di costruire il grande romanzo italiano. Il giovane autore, venuto dopo ciò che racconta, stupendoci per la sua competenza, traccia un ampio affresco della storia italiana dalla Resistenza all’inizio del nuovo millennio intessendo, con sagacia e fervida immaginazione, storia politica e storia di un’imprenditoria famigliare, personaggi d’invenzione e sorprendenti cammei di “grandi” uomini, in particolare focalizzandosi, attraverso l’inedita e ironica figura di un candido senatore comunista, sulle vicende del PCI e delle sue successive entità metamorfiche.